Più di ottanta artisti provenienti da ogni parte del Mondo, con spettacoli itineranti fra le vie del quartiere di Ballarò mirati a sollevare l’attenzione non solo sui ben noti problemi delle realtà popolari di Palermo, ma anche sulle opportunità presenti e che possono costituire una vera occasione di rilancio. Questo è lo spirito di Ballarò Buskers, festival giunto alla settima edizione e che si svolgerà fino a domani, domenica 22 ottobre. Tema di quest’anno è la cura degli spazi e gli spazi di cura, con un focus particolare su alcune aree al momento in stato di abbandono ma che potrebbero costituire un volano di riqualificazione e rilancio del quartiere: dai locali dell’ex questura “Duomo”, al mercato coperto di piazza del Carmine (al momento in stand by in attesa che il Comune superi i problemi burocratici sul regolamento), passando per il rilancio degli spazi del quartiere, soprattutto quelli al momento colpiti dal consumo e dallo spaccio di crack.

Il Ballarò Buskers e la narrazione del quartiere

Un festival nel quale si susseguono esibizioni di ogni genere: dalle perfomance circensi agli spettacoli di danza passando per le parate che si snodano fra le strade dell’Albergheria. L’obiettivo è quelli di coinvolgere i palermitani nella vita e nella riqualificazione di Ballarò, attraverso l’attività degli artisti e dei volontari coinvolti. “E’ il regalo che ci facciamo e che facciamo al quartiere – dichiara l’attivista di Ballarò Buskers Francesca Leone -. E’ il risultato di un anno di lavoro, che continua anche dopo l’evento. Qui le associazioni si impegnano per portare avanti un processo di cura degli spazi”. L’arte come stimolo a fare meglio e ad utilizzare meglio le opportunità del territorio. “Il Ballarò Buskers – prosegue – rappresenta un insediamento culturale che porta il bello, le famiglie e i cittadini di questa città a vivere un quartiere che in questo momento che subisce una narrazione fortemente denigratoria e di grande difficoltà. Le criticità certamente ci sono, ma c’è anche magia. E noi con questo festival la portiamo”.

La voglia di rilancio e la lotta alle tossicodipendenze

Fra le emergenze principali c’è sicuramente quella del consumo e dello spaccio di crack. L’attività di prevenzione e di lotta alle tossicodipendenze non è al momento sufficiente ad eliminare dal quartiere un fenomeno radicato e che mette a rischio la vita di tanti giovani. “Servono poliambulatori attivi, nonostante ce ne siano e anche ben gestiti nel quartiere, anche se vivono la sofferenza di non avere un’Amministrazione al fianco. L’emergenza crack sta mietendo moltissime vittime. Ed è qualcosa in cui assistenti sociali, presidi medici ed interventi di varia natura non sono ancora presenti in forza sufficienti. Una cosa che stiamo rivendicando“.

Artisti da tutto il Mondo

Sul fronte artistico, quest’anno si registra la presenza di un’ottantina di artisti provenienti da tutto il Mondo. “E’ un festival multiculturale e in crescita – evidenzia Riccardo Strano, direttore artistico della settima edizione del festival -. Siamo giunti alla settima edizione di un festival che attira artisti da tutto il mondo: Finlandia, Spagna, Belgio, Cile, Argentina”. Una manifestazione che si è fatta conoscere e vivere dall’intero quartiere che partecipa attivamente al progetto. “In questi anni si è costruito un rapporto sempre più vivo fra il quartiere e gli artisti che vengono a sposare un progetto che cresce che vede l’arte al servizio della cura degli spazi e del quartiere. Non solo cura degli spazi, ma anche spazi di cura. Il circo contemporaneo diventa uno strumento di socialità e di cura delle anime di chi vive questo quartiere e può vederlo da un punto di vista diverso“.

Le storie di Ballarò Buskers

Tante le storie particolari raccontate dal Ballarò Buskers. Tutte strutturate sul filo del legame fra gli artisti e il quartiere, con esibizioni originali e create per l’occasioni. “Ci sono delle esibizioni particolari in questo festival. Ad esempio c’è la Compagnia che si ritrova qui per creare uno spettacolo per il festival. Quest’anno è stato scelto il tema delle correnti, del mare e delle onde per poi iscenarlo qui per la prima volta. Poi ci sono artisti più giovani che vengono da scuole d’arte europee per mettere insieme un cabaret di circo contemporaneo. Piccoli contributi che uniti formano uno spettacolo di un’ora che coinvolge tutto il quartiere dell’Albergheria“.

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