Ancora alunni al freddo in una scuola di Palermo. Accade all’Istituto della scuola primaria Gaetano Costa come denuncia il deputato siciliani Figuccia. “Ripristinare immediatamente l’impianto di riscaldamento”, è il suo appello.

“Mancato funzionamento del riscaldamento”

Dopo i casi dei giorni scorsi che hanno riguardato diverse scuole e anche l‘università di Palermo, ora un altro casa di bambini che seguono le lezioni nel freddo delle aule per la mancata accensione degli impianti di riscaldamento o perché vetusti o perché guasti. “Nonostante le nostre continue lamentele i nostri figli continuano a frequentare la scuola con il freddo. Il mancato funzionamento del riscaldamento non permette ai bambini di seguire le lezioni in modo appropriato, poiché sono costretti a stare in classe con cappelli, guanti, doppi maglioni e coperte, – segnalano numerose mamme di diversi alunni – la situazione non è più sostenibile a causa delle temperature rigide degli ultimi giorni”. A dirlo è Vincenzo Figuccia deputato dell’Ars.

Una mappatura degli istituti scolastici

“Alla luce delle continue segnalazioni da parte delle mamme, inoltrerò segnalazione per ripristinare immediatamente l’impianto di riscaldamento dell’istituto scolastico Gaetano Costa”. “Nell’auspicio che non si ripetano più spiacevoli fatti di cronaca, come recenti casi d’ipotermia causata proprio dal freddo in diverse scuole, – conclude Figuccia – proporrò una mappatura degli istituti scolastici territoriali per rilevare problematiche similari, in modo da intervenire preventivamente e tempestivamente”.

Le proteste a Palermo

Nei giorni scorsi sono stati bloccati gli ingressi dell’istituto professionale Pietro Piazza di Palermo. Si tratta dell’ennesima protesta degli studenti dopo il malore avvertito nei giorni scorsi da una bambina in una scuola di Passo di rigano e del malore di una studentessa all’Università di Palermo. “Non siamo studenti di serie B” si legge nello striscione. Cori, fumogeni e megafonaggio per attirare l’attenzione del dirigente scolastico e della città metropolitana, che ha la competenza sull’edilizia scolastica e sulla manutenzione dell’impianto. “Protestiamo per i nostri diritti – spiega Pietro Barbalà, rappresentante d’istituto – perché non possiamo continuare a fare lezioni in aule gelide, in cui non c’è la temperatura minima per studiare. La caldaia è rotta: pretendiamo che si intervenga immediatamente per risolvere il problema o ci rifiutiamo di entrare in classe a oltranza”.

Un problema che coinvolge troppe scuole in città

Quello della mancanza di riscaldamenti è un problema annoso, come sottolineano gli studenti che non sono entrati a scuola per protestare, che coinvolge troppe scuole in città, elementari, medie e superiori. Le proteste montano ormai da giorni, soprattutto dopo il caso d’ipotermia che ha coinvolto una bambina di 10 anni.

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