Un bambino palermitano di 6 anni sarebbe morto a Sharm el-Sheikh. Il padre del piccolo, inoltre, sarebbe al momento ricoverato in una struttura sanitaria locale. Una vera e propria tragedia familiare che ha coinvolto la famiglia che stava trascorrendo qualche giorno di vacanza nella celebre località turistica egiziana.
La famiglia bloccata in Egitto
Al momento le notizie che filtrano sono frammentarie. Secondo quanto riportato da Palermo Live, adesso la madre del bambino che non ce l’ha fatta e il marito sarebbero bloccati a Sharm el-Sheikh perché impossibilitati a ripartire alla volta dell’Italia. Il racconto della vicenda arriva dal fratello della donna.
Il racconto della tragedia familiare
Tutto sarebbe iniziato il giorno 1 luglio quando il bambino di 6 anni si sarebbe sentito male a tal punto che i familiari lo avrebbero portato in una struttura sanitaria del posto. Anche il padre avvertiva gli stessi sintomi del bambino: vomito e spossatezza. Qui i medici avrebbero sottoposto il bambino e il padre a una flebo con una soluzione fisiologica, e tre pillole per curare le intossicazioni alimentari. La condizione sanitaria però non è migliorata. Così la famiglia è tornata presso la struttura sanitaria dove la situazione sarebbe subito precipitata e il bambino non ce l’avrebbe fatta.
L’appello della madre, “Fateci tornare”
Ora la madre fa appello alle Istituzioni italiane per fare rientro in Italia. “Sono Rosalia Manosterti – dice in un messaggio audio – e da sabato sono ricoverata con mio marito in un ospedale di Sharm el-Sheikh dove abbiamo perso nostro figlio di 6 anni. Chiedo alle istituzioni di attivarsi per riportarci in Italia con un volo speciale. Aiutateci a rientrare a casa”.
Il caso alla Farnesina
Del caso se ne starebbe occupando anche la Farnesina che ha comunicato che fin quando il cognato non sarà in condizione di mettersi in volo la coppia non potrà tornare. Intanto si aggiungono anche le indagini sulla morte del bambino di sei anni, sul quale in Egitto è già stata effettuata l’autopsia. Una situazione estremamente delicata sulla quale la famiglia sta valutando come agire e starebbe valutando di chiedere alle autorità italiane di prendere in carico il caso.
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