Non regge l’accusa di rapina aggravata e due minorenni della presunta banda violenta palermitana, coinvolti nell’operazione della squadra mobile di Palermo “ArabZone”, si vedono revocare la misura dell’affidamento in comunità. La decisione è del tribunale del riesame che ha accolto i risorsi dei due ragazzini, un italiano di 15 anni difeso dall’avvocato Antonino Palazzotto e un tunisino di 16 anni difeso dall’avvocato Michele Palazzolo.
Una presunta baby gang
L’operazione era scattata ai primi di luglio e aveva coinvolto 11 giovanissimi, 6 maggiorenni e 5 minorenni. Secondo gli agenti della polizia facevano parte della banda “Arabzone 90133”. Zona araba con il codice di avviamento postale del centro storico di Palermo e i luoghi della movida.
Le indagini
Una banda di magrebini e italiani avrebbe aggredito con violenza e rapinato le vittime prese di mira. Il branco alimentava, secondo gli inquirenti, il proprio potere e predominio con i profili social su Tik Tok, Youtube e Instagram con quasi mille e cinquecento follower. Dopo gli arresti e le misure scattate nel corso dell’operazione sono arrivate le prime decisione dei tribunali.
I padroni della zona di via Maqueda
Nei weekend nella zona attorno a via Maqueda i ragazzini indagati si sentivano i padroni, tanto da avere aggredito, picchiato e rapinato un poliziotto libero dal servizio che era intervenuto per proteggere alcune coppie prese di mira dal branco e un disabile in carrozzina. In quell’occasione il poliziotto sparò alcuni colpi di pistola in aria.
Il branco, le aggressioni e Tik Tok e Instagram
Il branco controllava la zona del centro e qui metteva in atto spedizioni punitive per affermare il proprio dominio. Il centro storico era il loro campo di battaglia. Nel corso delle indagini, con l’ausilio delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, sono state raccolte una serie di prove contro il gruppo che si sarebbero resi responsabili, a vario titolo, di lesioni aggravate, percosse, minacce, resistenza ai danni di un poliziotto, libero dal servizio ed una rapina aggravata. Le persone vittime del branco hanno riconosciuto i loro aggressori.
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