Assolto in appello, dopo la condanna in primo grado, perché non poteva essere il basista di una rapina messa a segno nell’ufficio postale in cui lavorava. A questa conclusione è arrivata la II sezione della corte d’appello di Palermo. Ad essere assolto Calogero Carollo, 54 anni, palermitano, dipendente delle Poste che quel giorno della rapina del 2013 era in servizio all’agenzia di viale della Regione sud est. Inizialmente sospettato e incriminato perché avrebbe fatto da basista a chi commise la rapina, oggi invece emerge che era “estraneo ai fatti” come scrive il Giornale di Sicilia.

La porta sul retro mal funzionante

A giocare un ruolo fondamentale sarebbe stato un passaggio in particolare nella ricostruzione della vicenda. L’imputato avrebbe infatti segnalato mesi prima di quella rapina ai vertici dell’agenzia postale il malfunzionamento di una porta. Era quella sul retro non collegata al sistema di allarme, I rapinatori sapevano evidentemente di questo problema e sono entrati in azione poco prima delle 14,30. In pochissimi minuti portarono via ben 160 mila euro. Era il giorno di pagamento delle pensioni e anche questo sapevano i rapinatori.

Il processo

In primo grado Carollo venne condannato a 4 anni e 9 mesi proprio perché considerato il basista dei rapinatori. Fu accusato in buona sostanza di aver agevolato i malviventi proprio dandogli via libera attraverso quella porta mal funzionante. Adesso però è stato assolto. L’aver segnalato il malfunzionamento di quella porta sarebbe stata la prova della sua innocenza.

Gli uffici postali prede dei malviventi

Spesso in Sicilia gli uffici postali sono prede dei malviventi, le cronache sono piene di raid come quello accaduto in viale Regione. Nell’aprile scorso l’ennesima rapina venne messa a segno all’ufficio postale in via Brunetto Latini a Palermo. Un giovane a volto coperto entrò nella filiale e minacciò la dipendente facendosi consegnare i soldi che si trovano in cassa. Le indagini condotte dalla polizia che acquisì le immagini dei sistemi di videosorveglianza per risalire all’autore del colpo. Vennero sentiti anche i dipendenti per raccogliere indizi utili per identificare il rapinatore.

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