Gli artificieri dell’Esercito, su richiesta della prefettura di Palermo, hanno bonificato una bomba d’aereo da 500 libbre, risalente all’ultimo conflitto mondiale, trovata nella discarica di Bellolampo, nel capoluogo siciliano.

Realizzata una camera di espansione

L’operazione ha richiesto la realizzazione di una camera di espansione, costruita dai militari, che ha ridotto il raggio di evacuazione a 360 metri e permesso di portare a termine la messa in sicurezza del residuato bellico.

L’ordigno neutralizzato e trasportato in cava per essere distrutto

Gli specialisti Eod (Explosive Ordnance Disposal) del 4° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Aosta hanno provveduto, a causa del cattivo stato di conservazione dell’ordigno che, pertanto, è stato dichiarato intoccabile e irremovibile, alla neutralizzazione sul posto e al successivo trasporto in cava per la distruzione finale. Per agire secondo gli standard di sicurezza previsti, hanno applicato le procedure per la riduzione delle condizioni di rischio operando da remoto con sistemi robotizzati.

Nel 2022 eseguiti 68 interventi su tutto il territorio siciliano

Nel 2022 i guastatori del 4° Reggimento Genio di Palermo, comandati dal colonnello Mario Rea, hanno effettuato, su tutto il territorio siciliano 68 interventi per bonificare 237 ordigni bellici.
Il personale specializzato dell’Esercito Italiano, in virtù della specifica formazione, è il solo abilitato ad intervenire in caso di ordigni residuati bellici che vengono rinvenuti su tutto il territorio nazionale.

L’anno scorso la bomba a mano a Bellolampo

Nel marzo dell’anno scorso, una bomba a mano simile ad un ordigno bellico russo degli anni’50 è stata trovata a Bellolampo nell’impianto di trattamento meccanico e biologico (Tmb) dei rifiuti. La bomba, forse abbandonata in un cassonetto, si poteva innescare e creare gravi danni all’impianto.
Nell’impianto sono arrivati i carabinieri che hanno preso l’ordigno che è stato fatto brillare dagli artificieri. Sul ritrovamento sono state eseguite delle indagini. Nell’ottobre del 2018 un’altra bomba a mano era stata trovata tra i rifiuti. Anche in quel caso erano intervenuti i carabinieri e gli artificieri per far brillare l’ordigno.

Ad agosto l’ordigno bellico tra Gerbini e Catenanuova

Lo scorso 24 agosto si sono tenute le operazioni di rimozione e distruzione dell’ordigno bellico inesploso, del peso di circa 250 libbre, risalente alla Seconda guerra mondiale, rinvenuto lungo la tratta ferroviaria Fiumetorto-Catania Bicocca nei pressi della stazione di Sferro, al confine con la provincia di Enna.
E’ stato il quarto reggimento Genio Guastatori di Palermo che ha curato – con la scorta delle forze di polizia ed il supporto dei vigili del fuoco, della croce rossa militare e dell’ospedale di Paternò che ha fornito un’ambulanza – il trasporto in sicurezza del residuato bellico e la sua successiva distruzione in una cava di Santa Maria di Licodia.
Durante le operazioni è stata sospesa la circolazione stradale sulla S.S. 192 Della Valle del Dittaino e sulla A19 Palermo-Catania, dal km 167+100 ed il km 168+800, fra gli svincoli di Gerbini e Catenanuova.

Articoli correlati