Il nodo della gestione della raccolta dei rifiuti. Il più grande punto di domanda rimasto irrisolto in questo primo anno di Amministrazione Comunale guidata da Roberto Lagalla. Un tema che, logicamente, si è preso la scena della conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo delle Aquile sul bilancio del primo anno di consiliatura dell’ex Rettore. Ciò con particolare riferimento ai rallentamenti della raccolta della spazzatura in città, con relativa formazione di discariche di immondizia soprattutto in periferia. Fatto per il quale il capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo è tornato a chiedere l’installazione di un sistema di videosorveglianza sui luoghi più interessati dagli abbandoni. Nessuna notizia invece sui tempi di consegna della VII vasca. L’impianto è in ritardo di oltre un anno rispetto ai tempi di consegna previsti. Fatto che, nel passato recente, ha costretto l’Amministrazione Comunale all’emanazione di ordinanze ad hoc per autorizzare conferimenti straordinari in III vasca bis e in IV vasca.

Discorso diverso ha riguardato il tema degli incendi, con particolare riguardo al rogo che ha interessato l’impianto di Bellolampo il 25 luglio. Fatto che ha causato diversi rallentamenti nella catena di montaggio del sistema di raccolta e l’immissione nell’atmosfera di alcuni agenti chimici nocivi, come PM 2.5, PM 10, benzene e diossina. Una catena di fuoco che, oltre ai fumi e ai boschi bruciati, ha lasciato dietro di sè diversi sfollati. Tema sul quale arrivano le dure critiche dal gruppo “Progetto Palermo”, che parla apertamente di “sfollati abbandonati a sè stessi”.

I roghi del 24 e del 25 luglio

Con riguardo all’incendio del 25 luglio, il sindaco ha annunciato di aver messo a disposizione della magistratura le immagini di videosorveglianza dell’impianto. “Rispetto ad eventuali e possibili cause dolose dell’incendio nell’impianto di Bellolampo, abbiamo messo a disposizione della magistratura le registrazioni delle telecamere che vigilano sulla discarica. Si sta tenendo conto delle segnalazioni sia della squadra antincendio, sempre presente su Bellolampo, sia sulla vigilanza esterna che assicura il controllo delle vasche”. Una cintura di fuoco, quella che ha avvolto il capoluogo siciliano, per la quale si attendono notizie anche da Roma, in merito al riconoscimento dello stato di emergenza. “Ho sentito il ministro Musumeci – ha dichiarato il sindaco -. Siamo in attesa della dichiarazione dello stato di emergenza, a seguito dalla quale potremmo dare inizio all’emissione degli indennizzi ma, nel frattempo, ci stiamo muovendo per potere individuare soluzioni abitative transitorie nelle more che queste famiglie che hanno perso tutto, possano essere accolte in casa messe a disposizione dal Comune”.

Gli attacchi dalle opposizioni

Duri i commenti di Massimo Giaconia e di Mariangela Di Gangi. I consiglieri comunali parlano di “tantissime famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate dai roghi e che ancora aspettano di sapere se possono farvi ritorno oppure no. Letteralmente abbandonate a loro stesse, visto che in assenza di perizie ufficiali del Comune non è pensabile un rientro in casa e neppure una presa in carico di lungo periodo, che tenga conto del loro status di sfollati. Lo abbiamo chiesto all’indomani degli incendi e continuiamo a chiederlo ora: il Comune deve dare informazioni chiare e capillari e assistenza vera alle famiglie in difficoltà.

Nessuna notizia sulla VII vasca

Durante la conferenza stampa, non sono mancate alcune domande sui tempi di consegna della VII vasca di Bellolampo. I lavori, che sta seguendo la Regione Siciliana, sono in netto ritardo rispetto ai tempi previsti. Basti pensare che la prima tranche dell’opera doveva essere consegnata a luglio 2022. Domande che, purtroppo, non hanno ricevuto una risposta. L’assessore all’Ambiente Andrea Mineo si è limitato a parlare genericamente del futuro della discarica di Bellolampo e dei relativi investimenti. “La Rap sarà interessata di 38 milioni di euro di mezzi che arriveranno nei prossimi mesi. Ci sarà inoltre un’impiantistica nuova che ci fa guardare ad un polo industriale dopo tanti anni come una struttura che può produrre reddito e non un costo per la città di Palermo”.

In risoluzione i problemi sulla raccolta dei rifiuti

Sull’incendio del 25 luglio invece, l’assessore Mineo ha chiarito che “siamo prontamente intervenuti con il personale della Rap e dei vigili del fuoco, sostenuti dai canadair. C’è un tavolo chiesto dal sindaco che si riunisce in Prefettura e si riunirà domani. Abbiamo dato risposta al problema in pochissimo tempo. La terza vasca non è mai stata colpita dall’incendio, ma soltanto attigua alla IV che impediva i conferimenti. La struttura è stata interessata da un’ordinanza varata in tempi brevi per potere abbancare temporaneamente su uno spiazzale distante un chilometro. I rallentamenti sul ciclo dei rifiuti è dovuto al fatto che mancava una stazione di trasferenza ampia, il che comportava tempi d’attesa di un paio d’ore per i mezzi della Rap. Questo è in via di risoluzione, tramite anche uno stanziamento straordinario del Governo Regionale, che ci ha permesso di prendere ulteriori mezzi in locazione“.

Chiesta l’installazione di telecamere

Accumuli di spazzatura figli di un ben noto fenomeno di migrazione dei rifiuti dai comuni dell’hinterland verso il capoluogo siciliano. Ad esserne vittima, in questi giorni, il quartiere di Acqua dei Corsari. Fatto sul quale il capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo ha chiesto con forza l’installazion di un sistema di videosorveglianza nelle zone più soggette al fenomeno. “Al fine di marginare il problema della migrazione dei rifiuti provenienti dagli altri paesiverso la nostra città, problema ormai noto e strutturale soprattutto nelle zone periferiche, come via Messina Marine, via Galletti, via Padre M. Kolbe, viale Regione Siciliana Nord-Ovest, diventatediscariche a cielo aperto a causa dei cittadini residenti nei comuni limitrofi che depositano rifiuti intale aree, creando disagi di carattere igienico-sanitario ai residenti. Si richiede con la massima urgenza l’installazione di telecamere fisse che siano dadeterrente al fenomeno di cui trattasi nel più breve tempo possibile”.

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