Il deputato siciliano Vincenzo Figuccia lancia l’allarme riguardo l’aumento dei prezzi dei carburanti, sostenendo che questo aumento costerà alle famiglie siciliane tra i 2 e i 3mila euro all’anno. Secondo Figuccia, deputato questore all’Ars. Sarà un “vero e proprio salasso da scongiurare non con un miracolo ma con un intervento del governo volto alla abrogazione delle accise”. “Se venissero aboliti i costi odiosi e datati delle accise – sostiene -, un litro di benzina costerebbe 0,555 euro a fronte degli attuali due euro”.

L’aumento del costo dei prodotti

I costi dei carburanti, poi, si trasferiscono anche sui costi degli altri prodotti che vengono trasportati su gomma. L”Aumento che non ha conseguenze solo per fare il pieno, – osserva il parlamentare – ma che si ripercuote sull’intera filiera e dunque sulle utenze e i consumi. Così frutta, verdura, pane e pesce già esacerbati dalla guerra che sta colpendo l’Europa, diventano beni di lusso”.

Migliaia di famiglia vivono sulla soglia della povertà

L’auspicio di Figuccia è di “scongiurare questa escalation che rischia di gettare sul lastrico migliaia di famiglie siciliane che vivono sulla soglia della linea di povertà. Per queste ragioni, in questi giorni presenterò una mozione che impegna il governo regionale ad adottare con il governo nazionale misure destinate a garantire l’abrogazione delle inutili accise sul carburante”.

Intanto è allarme dei gestori

L’aumento delle accise sul prezzo dei carburanti è “un grave errore”, secondo Francesca Costa, presidente di Faib Confesercenti Sicilia, la Federazione autonoma impianti benzinai. “La reintroduzione delle accise sul prezzo dei carburanti è un grave errore. Una scelta che incide negativamente sulle tasche dei consumatori ed in maniera doppia sui gestori degli impianti”. Solo per parole della presidente del Paib. Secondo un sondaggio dell’associazione che fa parte di Confesercenti Sicilia, l’aumento del costo della benzina e del diesel, che ha raggiunto i 2 euro al litro, ha causato un calo delle erogazioni e della quantità di carburante venduto pari al 25%. “Durante le feste – dice Costa che è anche gestore di un impianto Esso nella zona Sud di Palermo – i nostri piazzali sono rimasti pressoché vuoti e temiamo che il trend possa proseguire anche nelle prossime settimane”.

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