Prosegue l’inchiesta sui presunti falsi in bilancio al Comune di Palermo. Il primo a chiedere di essere sentito dai pm che indagano questo pomeriggio è stato l’ex comandante della polizia municipale Gabriele Marchese. L’ex dirigente del Comune è stato sentito per quattro ore in in Procura dai sostituti Andrea Fusco e Giulia Beux che stanno coordinando l’indagine del nucleo polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza.

“Mio operato corretto e conforme”

“Credo di avere chiarito la mia posizione – dice Marchese assistito dagli avvocati Ninni e Giuseppe Reina – Ho presentato una corposa documentazione che attesta la mia gestione del comando e anche tutte le lettere che ho spedito ai dirigenti comunali durante le fasi si istruzione del documento contabile. Mi riprometto a breve di presentare una mia memoria e una perizia per chiarire quanto ho fatto in questi anni in merito alle somme inserite nel bilancio di previsione e relative alle multe per infrazione del codice della strada”.

Multe sovrastimate

Secondo quanto accertato dai finanzieri le somme iscritte in bilancio erano sovrastimata per milioni di euro in modo da trovare un punto di equilibrio fittizio fra entrate e uscite. Si prevedeva di incassare dalle multe ben 85 milioni di euro.

“Ho spiegato le singole cifre e alla fine la differenza reale ammonterebbe a poche decine di migliaia di euro. Credo che i miei legali potranno chiarire la mia posizione già nella fase delle indagini preliminari”.

Le accuse contro Orlando

«Il sindaco Orlando con direttiva imperativa e vincolante – evidenziavano pochi giorni fa gli esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanze in una CTU (consulenza tecnica d’ufficio) – ha quantificato in soli 197mila euro i debiti da riconoscere del Comune verso l’Amat al 31 dicembre 2016, a fronte di debiti senza copertura che ammontavano a 8 milioni e 890 mila. Ha quantificato in soli 7 milioni e 636mila euro i debiti del Comune verso la Rap, a fronte di debiti reali senza copertura finanziaria per 19 milioni e 97mila euro».

Il terremoto sui bilanci del Comune

Un’inchiesta che, come detto, coinvolge i vertici del presente e del passato della macchina amministrativa del Comune di Palermo.

Fra gli indagati risultano coinvolti, oltre a Gabriele Marchese e a Leoluca Orlando, Luciano Abbonato (ex assessore comunale al bilancio); Lucetta Accordino (dirigente servizi affari generali); Carmela Agnello (ex ragioniere generale oggi ai Beni confiscati e Edilizia scolastica); Cosimo Aiello (ex componente collegio revisori); Marcello Barbaro (ex presidente del collegio dei revisori); Paolo Basile (attuale ragioniere generale); Leonardo Brucato (ex dirigente del settore tributi oggi alle circoscrizioni).

Ed ancora Roberto d’Agostino (ex assessore al Bilancio); Paola Di Trapani (ex dirigente attività produttive oggi dirigente Verde); Salvatore Di Trapani (ex revisore); Carlo Galvano (ex dirigente condono edilizio); Antonino Gentile (ex assessore al Bilancio); Mario Li Castri (ex dirigente dei Lavori Pubblici), Marco Mazzurco (ex revisore); Vincenzo Messina (capo della polizia municipale); Antonino Mineo (ex revisore); Luigi Mortillaro (ex dirigente del servizio bilancio); Sebastiano Orlando (ex revisore); Sergio Pollicita (capo di gabinetto); Paolo Porretto (ex dirigente Sportello unico); Stefano Puleo (ex dirigente tributi); Daniela Rimedio (ex dirigente servizio Tari oggi risorse immobiliari).

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