Fondi dell’avanzo vincolato per scuole, per la Città Storica e per l’acquisto di mezzi da parte di Rap: passa in Consiglio Comunale il bilancio di previsione 22-24. Sala delle Lapidi dà il via libera al documento contabile tecnico, necessario a sbloccare risorse nazionali e l’iter relativo all’accordo con lo Stato. Ciò dopo diversi giorni di confronto fra maggioranza ed opposizione. Diciannove i favorevoli, nessun contrario ed undici astenuti.

Toni che, a tratti, si sono rivelati decisamente aspri, con le dimissioni di Ugo Forello da vicepresidente della commissione Bilancio. Ciò in seguito allo scontro d’aula accaduto con il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo. Al termine della seduta odierna, l’eurodeputato ha ritirato l‘emendamento riguardante l’aumento delle indennità dei consiglieri comunali. Elemento su cui si era bloccata la seduta andata in scena nella giornata di santo Stefano.

Ritirato l’emendamento sulle indennità

Fra i punti salienti spicca proprio l’emendamento, a prima firma Milazzo, relativo all’aumento delle indennità dei consiglieri comunali. Upgrade dei fondi da 2,9 milioni di euro (circa il 68% dell’attuale somma concessa), previsto dagli scaglioni di compenso della legge regionale 13 del 25 maggio 2022 . Risorse che si sarebbero dovute reperite nel capitolo di spesa relativo al turnover del personale comunale.

Manovra che ha avuto il parere favorevole del Collegio dei Revisori, anche se i tecnici hanno palesato alcuni vincoli. “La decisione di ricorrere alla facoltà di adeguamento delle indennità di funzione al 68% deve essere necessariamente coniugata e coordinata con le misure declinate nel Piano di Riequilibrio, la cui rimodulazione potrà essere approvata, a legislazione vigente, entro il termine perentorio del 31.03.2023″.

Ma tutto il motivo del contendere è venuto meno quanto l’esponente di Fratelli d’Italia ha deciso di ritirare l’emendamento. Manovra che, secondo Giuseppe Milazzo, era diretta a “scovare” la strategia di alcuni esponenti delle opposizioni. In particolare del gruppo di “Oso”, con Ugo Forello e Giulia Argiroffi che avevano in un primo momento abbandonato l’aula, salvo poi rientrare una volta ritirato l’emendamento.

Fondi per scuole, Rap e Città Storica

Altro capitolo riguarda la ridistribuzione di parte dei fondi relativi all’avanzo vincolato. Di questi, buona parte degli stessi sono destinati ad interventi di edilizia scolastica. Circa 7,5 milioni di euro. Di questi, 3,6 milioni di euro relativi ad interventi richiesti dai dirigenti scolastici e 4 milioni di euro relativi ad accordi quadro. Non sono mancate le polemiche. Critiche mosse dalla consigliera di “Oso” Giulia Argiroffi, che ha menzionato alcuni plessi scolastici rimasti senza fondi.

Il piatto piange per le società Partecipate, rimaste in pratica fuori dalla riassegnazione delle risorse. Eccezione che conferma la regola è l’azienda Rap, a cui sono stati destinati circa 1,5 milioni di euro. Risorse da destinare all’acquisto di tre autobotti per lavaggio strade, dal costo di 270.000 euro ad unità, e di due autocarri per svuotamento contenitori, per circa 346.000 euro a mezzo. Fondi, infine, riassegnati per interventi sull’edilizia pericolante del centro storico (circa 1 milioni di euro) e per l’adeguamento del costo dei lavori da condurre su Palazzo delle Aquile.

Scontro fra maggioranza ed opposizione

Un dibattito su cui non sono mancate differenza di vedute. Soddisfatto dell’approvazione dell’atto il consigliere di Forza Italia Ottavio Zacco. “Credo che si sia avviato un nuovo percorso. Devo dire che l’apertura che il sindaco e la Giunta hanno vinto sia la strada giusta per risolvere i problemi della città. Il primo segnale è l’attenzione che questo Consiglio Comunale ha avuto nei confronti delle scuole. Non è da sottovalutare l’intervento di Città Storica. Ancora oggi abbiamo diverse strade chiuse a causa di palazzi pericolanti. Iniziamo realmente a dare un segnale visibile alla città”.

Visione su cui non si è dimostrato d’accordo il capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “Da Roma sono arrivate soltanto briciole. Dal Comune soltanto proclami dal sindaco Roberto Lagalla. L’accordo, ad oggi, è lo stesso di quello sottoscritto da Leoluca Orlando. Ad oggi l’atto è lo stesso approvato ad inizio anno. Grazie ad un lavoro fatto con il contributo delle opposizioni, garantiamo almeno gli interventi sull’edilizia scolastica”.

Atto approvato senza l’emendamento sulle indennità. Elemento su cui si è battuto l’esponente di “Oso” Ugo Forello. “Avevamo abbandonato l’aula per uno specifico emendamento. Venuto meno quello, abbiamo ritenuto opportuno partecipare al prosieguo della seduta. Il ritiro dimostra che avevamo ragione. Con quell’atto si bloccavano le risorse del turnover per la modifica del gettone. Qui non è un problema di fiducia, è un problema di consapevolezza. Questo bilancio non realizza quel fantomatico miracolo che auspicavamo. Non è un atto da cui parte la rinascita, vincolata al piano di riequilibrio coevo ad un bilancio di previsione 23-25 in equilibrio. I prossimi mesi saranno cruciali. Valuteremo i fatti”.

Fatto su cui il capogruppo di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici ha parlato in aula di “atteggiamenti schizzofrenici. C’è chi fa la corsa alla coccarda. Questo a noi della maggioranza non fa sfuggire quella che è la missione, ovvero approvare il bilancio. In quest’aula non si approvava un documento simile da dicembre 2020. Abbiamo dato un senso a questo niente, approvandolo. Adesso, bisognerà dare dignità al Comune di Palermo e alla città”.

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