Passa in extremis in Consiglio Comunale la delibera relativa al bilancio di previsione 2024-26. L’aula ha approvato l’atto a maggioranza dei presenti. Astenute le opposizioni. Per diverse ore, gli esponenti di centrosinistra hanno provato a convincere i tecnici e l’aula sulla necessità di aggiornare l’atto alla situazione economico-finanziaria odierna (il documento è stato varato dalla Giunta a novembre 2023). Fatto sul quale, a questo punto, si potrà intervenire soltanto con future variazioni di bilancio.
Rispettato il termine imposto dal sindaco Lagalla
Viene mantenuto così il termine ultimo fissato dal sindaco Roberto Lagalla durante il suo intervento in sede di Documento Unico di Programmazione (DUP). Una fretta dettata, come al solito, dalle scadenze. Anche in questo caso infatti, Sala Martorana è arrivata con l’acqua alla gola per cercare di salvare alcuni provvedimenti. Fra i rilievi più rilevanti vi è quello mosso dalla Capo Area dell’Ufficio Tributi Maria Mandalà in merito all’esigenza di approvare il bilancio di previsione 24-26 al fine di mantenere il cosiddetto “Incentivo Gestione Entrate”. “Si tratta di un’opportunità unica per l’ente – ha scritto in una missiva la dirigente – di catalizzare l’attenzione e le prestazioni professionali dei dpendenti allocati nell’area, nell’ottica della massimizzazione degli sforzi mediante l’erogazione di un premio incentivante”. Una scadenza non procrastinibile quindi visto che, proprio sulla riscossione tributi poggia buona parte del piano di riequilibrio a cui è soggetto l’ente.
Critiche sul tema delle Partecipate
Non sono mancati però i dubbi in merito a questa scelta. Molto critico l’esponente di Progetto Palermo Massimo Giaconia, il quale ha puntato il dito sulla gestione delle società Partecipate. Un focus particolare è stato messo sulle situazioni di Amat e Rap, al momento in deciso difficoltà e in attesa di risposte sul futuro. Al momento però, il ragioniere generale Bohuslav Basile ha tranquillizzato i consiglieri, sostenendo che a bilancio sono allocati tutti gli accantonamenti necessari a garantire la vita delle falangi dell’ente. Un bilancio che, detto in soldoni, è decisamente tecnico. L’impatto dei fondi propri, così come detto dal sindaco in sede di Dup, è risibile rispetto all’incidenza dei fondi extracomunali su cui poggiano tutti o quasi i grandi progetti di Palazzo delle Aquile. Un bilancio di previsione che vale complessivamente 2,8 miliardi di euro nel 2024, 2,6 miliardi nel 2025 e 2,4 miliardi nel 2026. Ciò con un avanzo di Amministrazione previsto da 776 milioni di euro, al netto di 436 milioni di euro di saldo negativo.
Tasse e tributi
Un motore che sarà alimentato principalmente dal gettito fiscale dettato da tasse e tributi comunali. A cominciare da quelli derivanti dall’addizionale IRPEF, recentemente rimodulata con apposita delibera in Consiglio Comunale e che prevede entrate per 64,1 milioni di euro nel 2024 e nel 2025, nonchè di 65,9 milioni di euro nel 2026. Il gettito IMU viene invece calcolata in circa 86,5 milioni di euro all’anno nel triennio 24-26. Voce principale dei tributi locali rimane però la TARI, con un gettito previsto da 123,9 milioni di euro e con un fondo crediti di dubbia esigibilità calcolato in 54,4 milioni di euro. Le tariffe previste nel PEF TARI varato dalla Giunta Comunale dovranno ricevere l’ok dal Consiglio Comunale entro il 30 aprile 2024. Un termine che appare tanto lontano quanto vicino, anche alla luce delle richieste di adeguamento provenute dall’azienda Rap e dai suoi sindacati.
La tassa di soggiorno
Saranno invece 6,5 i milioni di euro che entreranno nel 2024 dalla cosiddetta tassa di soggiorno. Cifra che salirà a 6,7 milioni nel 2025 e nel 2026. Fondi che, viene chiarito nel parere del Collegio dei Revisori, saranno destinati “a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”. E’ poi prevista un’entrata di 500.000 euro per tre anni dettata dalla neo-costituita tassa sui diritti portuale. Cifre che andranno interamente a ripianare il disavanzo, così come previsto dal piano di riequilibrio.
Le multe
Un dato interessante riguarda poi le entrate previste dalla sanzioni inflitte per violazioni del codice della strada, ovvero le multe. Secondo quanto messo nero su bianco nel prospetto citato nel bilancio di previsione 24-26, è previsto un gettito di 96 milioni di euro nel 2024, nonchè di 128,5 milioni di euro nel 2025 e nel 2026. Rimane poi superiore al 36% la percentuale di copertura dei cosiddetti servizi a domanda individuale (accesso agli impianti sportivi, mense, ecc.), così come previsto dal piano di riequilibrio.
Il nodo Partecipate
Nodo centrale del bilancio di previsione e, per estensione, del piano di riequilibrio rimane il nodo delle società Partecipate del Comune di Palermo. Le falangi operative di Palazzo delle Aquile valgono un valore azionario superiore ai 190 milioni di euro. La parola d’ordine in tal senso è evitare sprechi. Proprio per questo, il Collegio dei Revisori ricordò a gennaio che “il responsabile del Servizio Finanziario nel rilasciare il proprio parere di competenza sulla regolarità tecnica, nell’esprimere parere favorevole ha attestato il bilancio di previsione tecnico 2024/2026, pertanto, è in equilibrio di parte corrente e capitale nel triennio alla condizione che le partecipate non producano, nel detto termine, perdite di esercizio“.
Elemento sul quale nel piano di riequilibrio, così come rimodulato dal Comune di Palermo lo scorso anno, sono previste una serie di azioni. Fra queste il contenimento dei costi operativi (azione 9); eliminazione dei cosiddetti “disallineamenti” (crediti non riconosciuti da una delle parti ma che l’altra ritiene dovuti – azione 12); attività di monitoraggio dei conti (azione 13); rimodulazione dei contratti di servizio con le società Partecipate senza aumenti dei corrispettivi previsti a partire dal 30/12/2020 (azione 14); obbligo per le società Partecipate di predisporre il piano di acquisto di beni e servizi (azione 15); riduzione della spesa degli incarichi esterni (azione 16); riduzione di specifiche tipologie di spesa, come mostre pubbliche, convegni, pubblicità, ecc. (azione 17).
Investimenti con fondi del PNRR
L’analisi del Collegio dei Revisori tocca pure la parte relativa agli investimenti con fondi del PNRR. I tecnici, ricordando che al momento nel DUP non c’è una sezione specifica dedicata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, passano in rassegna tutta la quota parte di risorse allocata per il triennio 24-26. Una cifra che vale circa 40 milioni di euro nel periodo in questione e che prevede interventi su scuole, impianti sportivi (come ad esempio le opere sulla piscina coperta e quella scoperta di viale del Fante), lo svincolo di Brancaccio lato monte, investimenti sul sociale dedicati ad anziani e al sostegno delle capacità genitoriali in famiglie in difficoltà, asili nido, piste ciclabili ed infine sui parcheggi d’interscambio del sistema tram di Palermo – fase II.
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