Aumentano i grattacapi in casa Rap. Dopo il ritiro da parte dei sindacati sugli accordi relativi a doppi turni e straordinari, i rapporti fra il management e le sigle dei lavoratori si sono congelati. Secondo gli uffici di piazzetta Cairoli, l’emergenza rifiuti del periodo natalizio sarebbe alle spalle. Eppure, i cassonetti e i marciapiedi pieni di spazzatura in città restano tanti. Il servizio va migliorato. Lo sanno tutti gli attori chiamati in causa, dal sindaco Roberto Lagalla al presidente Giuseppe Todaro. Ma per uscire dalla crisi bisognerà far fronte a due ordini di problemi. Da un lato il necessario piano assunzioni per tamponare le carenze di organico. Dall’altro bisognerà rifornire le casse di Rap di ulteriori fondi. Passaggio sul quale l’assessore Pietro Alongi ha rassicurato qualche giorno fa circa il pagamento dei 21 milioni di euro di extracosti sostenuti da Rap in seguito all’esaurimento della VI vasca. Ma il managament dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti chiede di più. A cominciare dal quantum previsto dal redigendo Pef Tari.

Sindacati convocati dal Comune, critica la Cgil

Per uscire dalla bufera, bisognerà ritrovare prima di tutto tranquillità. Se Comune e Rap provano a ritrovare il feeling perso attraveso il tavolo tecnico permanente voluto dall’Amministrazione, proprio gli uffici del Comune hanno deciso di convocare i sindacati della società Partecipata per mercoledì 24 gennaio alle 16 presso la sede istituzionale di Palazzo Palagonia. All’ordine del giorno tutte le criticità manifestate dai lavoratori ormai da tempo. Una convocazione inviata ai sindacati ma non, a quanto pare, al management dell’azienda rappresentato dal presidente Giuseppe Todaro.

Fatto che ha spazientito la Cgil che, per bocca del suo portavoce Riccardo Acquado, dichiara: “I sindacati non giocano a tennis, padel, badminton o ping pong. L’azienda, data una riconosciuta personalità giuridica, deve essere rispettata e chiamata in causa nelle occasioni di confronto con l’amministrazione comunale. Del resto, i sindacati non sono gli “avvocati” della Rap – attacca critico Acquado -. Chiediamo immediata chiarezza tra le parti su temi che durano da troppo tempo e non possono più essere rimandati ad oltranza. La società va messa in sicurezza per il bene della città e dei livelli occupazionali. Ciò senza surroga o deroga verso i privati e con soluzioni necessarie a valorizzare le attuali risorse umane che attendono, da troppo tempo, un opportuna implementazione dettata da esigenze oggettive”.

CdA Rap delibera aumento richieste da Pef Tari

Un tavolo delle trattative sul quale non potrà che pesare anche un’altra questione, ovvero il Pef Tari. Nella seduta del 12 gennaio, il CdA di Rap ha approvato la previsione del piano economico finanziario, in base alle direttive tecniche imposte dalle deliberazioni ARERA e su quanto previsto dalla SRR di riferimento. L’atto, il quale dovrà comunque ricevere il via libera dal Consiglio Comunale, prevede un adeguamento della cifra richiesta per il biennio 2023-24, a causa di un’attualizzazione dei costi al netto dei tassi d’inflazione. Cifre che si traducono in un +4,5% per il 2023 e in un +8.8% per il 2024, mentre per il 2025 non dovrebbe esserci aumento.

Tradotto, c’è la possibilità che tutto ciò possa confluire in un aumento della tassa sui rifiuti. Il quantum non è stato ancora stabilito, in attesa del pronunciamento di Arera. Una richiesta di aumento già al vaglio degli uffici comunali e sulla quale la Cgil individua cause ben precise. “La città di Palermo paga, rispetto ad altre città capoluogo, una delle tari più economiche d’Italia e ha un tasso di evasione ed elusione elevato. La decadenza della qualità del servizio, per giunta senza una adeguata gestione, è fortemente derivata da volontà politiche che si sono susseguite e che hanno ritenuto non mettersi in discussione per verosimili ragioni legate ad ottenere consensi populisti”.

Critiche dalle opposizioni sui concorsi

Un possibile aumento sul quale arriva anche la presa di posizione del capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “La responsabilità è di una certa politica che in questi anni ha voluto “strozzare economicamente“ la società partecipata Rap non consentendole di investire e programmare il proprio futuro. Quanto sta avvenendo era prevedibile e per i palermitani oltre, il danno di avere un servizio scadente, ci potrebbe essere anche la beffa di ricevere un probabile aumento dei costi della tassa dei rifiuti”. E l’esponente del M5S lancia un ulteriore attacco all’Amministrazione, mettendo “sotto accusa” le procedure d’assunzione. “Rispetto alle assunzioni dei 46 autisti vincitori di concorso a tempo determinato esprimiamo forti perplessità di applicazione e chiediamo che invece si proceda ad assumerli a tempo indeterminato così come il concorso prevede“.

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