Nel 2014 continua inarrestabile il fenomeno di aumento dei decessi a Palermo, mentre si riducono le nascite (con un saldo finale negativo) e invecchia la popolazione.

“Eppure chi governa sembra non accorgersene, non interviene e non cambia le sue scelte politiche, assolutamente anacronistiche e inadeguate. Si continua a investire tutto quasi esclusivamente nella cementificazione edilizia, per costruire nuove case ed approvare nuove lottizzazioni… Per chi?”, lo sostiene la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta.

Secondo la Spallitta “i dati sono veramente allarmanti. Sono necessari interventi che garantiscano il lavoro, soprattutto nei settori a noi più favorevoli, come turismo, agricoltura, artigianato, cultura, che inspiegabilmente continuano a non essere adeguatamente sfruttati, mentre potrebbero essere importanti fonti di ricchezza e lavoro, consentendo così anche la formazione di nuovi nuclei familiari. E’ necessario restituire nuovamente fiducia e speranza, soprattutto ai più giovani, cosicché anche in questa terra si possano trovare condizioni di vita libere e dignitose”.

Dal bilancio sociale 2015 i residenti di sesso maschile sono 322.186, in diminuzione di 1.976 unità rispetto al 2014, mentre i residenti di sesso femminile sono 352.249, in diminuzione di 2.081 unità rispetto all’anno precedente. I residenti maschi costituiscono il 47,8% del totale, contro il 52,2% di sesso femminile. Scomponendo la variazione registrata dalla popolazione residente nelle singole componenti si evidenziano un saldo naturale (nati-morti) e un saldo migratorio (comprendendo iscritti e cancellati) entrambi negativi.

Più nello specifico il saldo naturale, per la quarta volta consecutiva negativo, è risultato pari a -358 unità (lo scorso anno era pari a -182 unità), mentre il saldo migratorio è risultato pari a -3.699 unità (lo scorso anno era pari a -2.252 unità). Con riferimento al movimento naturale della popolazione, nel corso del 2015 si sono registrati 6.213 nati, in aumento dell’1,3% rispetto ai nati del 2014. Il numero dei nati sembra ormai essersi stabilizzato poco sopra il livello di 6 mila l’anno, ai minimi degli ultimi 50 anni. Negli anni ’60 si registravano oltre 13 mila nati l’anno, negli anni ’80 il numero dei nati superava ancora le 10 mila unità l’anno. Già negli anni 2000, invece, non si sono mai superati gli 8 mila nati l’anno e a partire dal 2007 si è scesi sotto quota 7 mila.

Il numero dei decessi nel 2015 ha fatto registrare un sensibile incremento (+4,1%) rispetto all’anno precedente, attestandosi a 6.571 unità (ai massimi livelli degli ultimi 50 anni). Nel lungo periodo, dal 1980 ad oggi, l’andamento dei decessi manifesta un trend leggermente crescente, principalmente a causa dell’invecchiamento della popolazione. Conseguentemente il saldo naturale, ovvero la differenza fra nati e morti, dal 2012 per la prima volta è risultato negativo, con il numero di morti superiore di 212 unità rispetto al numero di nati.

Nel 2015 sono andate via da Palermo circa 12.800 persone. Nel 2014 l’emigrazione verso l’estero ha avuto un aumento del 173% (aumentata ulteriormente del 7% nel 2015). Muoiono quasi 7 mila persone l’anno, ne nascono 6 mila ed emigrano in 13 mila, di cui quasi 3 mila verso i paesi esteri. Cala il numero degli immigrati stranieri (-10% rispetto al 2014). Attualmente gli stranieri sono circa 27 mila, di cui circa 5 mila bambini.

Gli occupati a Palermo sono il 41% della popolazione. Da questo punto di vista Palermo è penultima fra le grandi città italiane, che registrano tassi di occupazione che vanno dal 50 al 70% (media nazionale del 57%). Incrementa il tasso di disoccupazione del 16%: da 41 mila del 2014 a 48 mila nel 2015. Nel 2015 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il valore più alto dell’ultimo decennio, pari al 21% circa (al Nord è il 6%). Di questi la più alta percentuale riguarda i giovani (41%). “Una sola domanda mi pongo: quali sono le politiche sul lavoro dell’Amministrazione locale?”, si interroga  la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo.

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