Un bimbo in affitto ad una donna con problemi di tossicodipendenza. Centro euro al mese, questa la tariffa stabilita dalla madre biologica per cedere il proprio figlio di appena un anno. La polizia con un’indagine lampo ha scoperto questa incredibile storia, frutto di estremo degrado. Un’inchiesta nata per caso, attraverso un sospetto che poi si è trasformato in un’orribile verità. A fare il resto gli agenti del commissariato Brancaccio che, grazie al loro fiuto investigativo, sono riusciti a chiudere il cerchio i poche ore. Questa mattina il sindaco Roberto Lagalla li ha invitati al palazzo di città per consegnare loro un encomio.

Il sospetto

Tutto nasce in una torrida giornata della scorsa estate. All’ospedale palermitano del “Buccheri La Ferla” è ricoverata una bimba di due anni e mezzo. Ma qualcosa non quadra ai medici. Non tanto per le condizioni della piccola ma quanto per l’atteggiamento dei genitori. All’ospedale si presenta soltanto il padre, solo raramente si vede la madre. I medici trovano questa condizioni un’anomalia. E allora decidono di segnalare la situazione alla polizia. L’intuito dei dottori ha trovato presto un fondamento.

L’avvio delle indagini

Ad intervenire gli agenti del commissariato di Brancaccio. Iniziano a parlare con il padre della bimba di due anni e mezzo e scoprono che ha un altro figlio, che si rivelerà essere per l’appunto il bimbo di un anno in affitto. Con il passare delle ore i poliziotti scoprono sempre più particolari e soprattutto capiscono che dietro questo contesto familiare si annida qualcosa di pesante e pericoloso. Emergono poi due gravi elementi: del bimbo non c’è traccia e la madre era andata a convivere in un’altra provincia con un altro uomo.

La ricerca del piccolo

I poliziotti si danno da fare e con un’attività investigativa a tamburo battente riescono a rintracciare il bimbo. Si trova in un’abitazione nel quartiere della stazione centrale di Palermo. Il bimbo era stato dato in “affitto” ad un’altra donna affetta da problemi di tossicodipendenza. A sua volta i suoi due figli le erano stati tolti proprio per via dei problemi con la droga. Ed allora, per istinto materno, aveva deciso di prendere in affitto un bimbo. Lo aveva chiesto e ottenuto, dietro ricompensa di 100 euro mensili, dalla donna che aveva conosciuto in una comunità per tossicodipendenti.

I ringraziamenti di Lagalla

Il bimbo è stato quindi rintracciato e segnalato ai servizi sociali del Comune ed oggi si trova in una comunità alloggio. Al riparo dai rischi di una vita estremamente degradata sul piano culturale. Questa mattina il sindaco Roberto Lagalla ha voluto consegnare un encomio ai quattro poliziotti che hanno portato avanti l’indagine. Gli attestati a palazzo delle Aquile sono stati consegnati al vicequestore Giuseppe Ambrogio, al viceispettore Vito Soldato e agli assistenti capo Giusto Scianna e Michele Di Giovanni.

Articoli correlati