L’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha visitato il bambino intossicato da cannabinoidi e ricoverato all’Ospedale Di Cristina, l’ospedale dei Bambini di Palermo, “Avvieremo prevenzione con le strutture territoriali”, promette.

Un’attività d’informazione negli ospedali

“Il fenomeno dei bambini intossicati da stupefacenti è purtroppo sempre più frequente – afferma l’assessore Volo – e va affrontato in maniera sistematica. Per questo, tra gli impegni che voglio portare avanti nell’ambito della prevenzione ci sarà un’attenzione particolare a questo problema: nelle strutture territoriali che potenzieremo si avvierà un’attività d’informazione, rivolta ai genitori che assumono queste sostanze, sui rischi che corrono i più piccoli e su come evitarli”.

Il bimbo di 13 mesi in overdose

Risale a qualche giorno fa l’ennesimo episodio che riguarda un bambino a Palermo. Sabato scorso il drammatico episodio con protagonista un piccolo di 13 mesi, portato al pronto soccorso del nosocomio Di Cristina per aver ingerito cannabis. A rivolgersi ai medici sono stati i genitori, una coppia di romani a Palermo per lavoro, preoccupati per le condizioni del figlio. I medici in servizio hanno visitato il bambino sottoponendolo anche a una Tac che ha riscontrato una frattura cranica.

Le indagini

I sanitari hanno contattato le forze dell’ordine e la Procura per i minorenni. L’alloggio preso in affitto dalla coppia durante la permanenza in città è stato sottoposto a perquisizione. Come accade sempre in questi casi il bambino è stato affidato al direttore sanitario dell’ospedale in attesa dell’esito degli accertamenti disposti dalla magistratura. La polizia, chiamata dai medici del pronto soccorso, ha sentito i genitori per cercare di ricostruire quanto accaduto. Durante le prime fasi dell’indagine il padre e la madre del bambino, che hanno rispettivamente 32 e 29 anni, hanno negato che il figlio avesse ingerito droga in casa.

Bambino fuori pericolo

Il piccolo ora è in osservazione ma sarebbe fuori pericolo. Da stabilire anche le cause della frattura al cranio riscontrata dopo la tac. Gli inquirenti stanno accertando se si tratti dell’esito di una caduta accidentale o di percosse subite dal piccolo.  “Siamo preoccupati per questi episodi che riscontriamo sempre più spesso – avevano lanciato l’allarme, nei mesi scorsi, i magistrati – La disattenzione dei genitori assuntori di droghe può comportare danni gravissimi per i più piccoli”.

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