All’interno dell’ex orfanotrofio, oggi denominato “Boccone del Povero” di via Pindemonte, a Palermo, il Cisom (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) ha iniziato una nuova attività, coadiuvato dall’Azione Cattolica e dall’associazione “Giacomo Cusmano” che qui si occupano della mensa per i poveri, in cui vengono accolte sia le persone ospitate nei dormitori comunali sia i senza tetto, parliamo di circa 80 persone.

I tamponi anti-Covid e le visite specialistiche, poi la cena per i bisognosi

In questa sede il Cisom ieri sera ha effettuato gratuitamente i tamponi anti-Covid e ha organizzato delle visite specialistiche, per coloro che ne hanno bisogno, all’interno di alcune strutture ospedaliere del territorio. Al termine dell’attività sanitaria, i volontari si sono poi fermati a servire la cena insieme alle associazioni.

La distribuzione della spesa per 900 famiglie ogni lunedì

Infine, davanti la mensa del povero “Giacomo Cusmano” ogni lunedì viene fatta anche la distribuzione della spesa, in cui l’Azione Cattolica assiste circa 900 famiglie. Dalla prossima settimana, quindi, il Cisom sarà impegnato nell’attività di prevenzione anti-Covid anche durante questa occasione.

Il Cisom

Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM assiste e aiuta la popolazione italiana da 50 anni. La storia del Cisom è costellata di missioni, interventi, piccoli e grandi gesti di solidarietà e di aiuto concreto alle persone colpite da calamità naturali o da personali momenti di difficoltà.

Aumentano i poveri che chiedono aiuto, l’appello di Biagio Conte

E in occasione della VI giornata mondiale delle povertà, che si terrà il 13 novembre prossimo, la Missione Speranza e Carità di Palermo lancia un allarme: in questa società sono sempre di più i poveri che chiedono aiuto.

“Non possiamo rimanere inermi”

“Rivolgo un grido disperato ma di speranza all’intera società, non possiamo rimanere inermi spettatori davanti alle tante difficoltà, sofferenze ed emarginazione”.
Sono queste le parole di Fratel Biagio Conte, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che accoglie circa 600 persone in difficoltà, nonostante le tante difficoltà dovute alla chemioterapia per combattere il cancro, ha un pensiero per tutti e lancia questo nuovo allarme.

“Responsabili di questa profonda crisi, non sappiamo amare”

“Non possiamo continuare a chiudere gli occhi – spiega Fratel Biagio- e a fare finta di non vedere e così diventiamo responsabili di questa profonda crisi, dell’umanità, dei cuori duri e aridi, che però sanno ben usare i telefonini, il computer, vestire alla moda, sprofondando nei vizi e nei piaceri, sprecando i soldi in giochi d’azzardo, in vacanze ricolme di lusso.
Ma si scopre però che non sappiamo amare, donare, aiutare e non troviamo il tempo di pregare, per chiedere l’aiuto al buon Dio. Il nostro io, il potere, la rivalità e l’avidità non edificano ma demoliscono la pace, la solidarietà, l’aiuto verso il nostro prossimo”.

“Ascoltiamo il grido di aiuto di chi non ha lavoro e casa”

“Bisogna urgentemente scendere dal nostro piedistallo per scoprire che siamo tutti preziosi figli del buon Dio chiamati a costruire insieme un mondo migliore. E non ignoriamo il grido di chi non lavora e vede minacciato il proprio futuro, perde la casa, la famiglia, i figli e la propria dignità. Responsabili ascoltate il grido disperato di chi non ha lavoro e la casa, e diamo anche futuro ai nostri giovani”.

“Costruire la pace nel nostro cuore”

“Chi ha e non dona a chi è nel bisogno, cioè al più debole, non è un cittadino, cioè un uomo e una donna di vera giustizia, di vera pace e di vera speranza. Vogliamo e pretendiamo la pace, conclude Fratel Biagio- ma prima dobbiamo costruirla nel nostro cuore, nella nostra città, nella nostra regione e nazione e allora sì che otterremo la pace, insieme a tutte le nazioni e tutti i popoli”.

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