Resta chiusa a tempo indeterminato la statale 186 che collega Borgetto a Monreale e Palermo. Questo quanto si legge nell’ordinanza emanata dal sindaco Luigi Garofalo. Nel provvedimento è espressamente evidenziato che la chiusura è stabilita da ieri, sabato 23 aprile, ma non c’è alcuna data limite o presunta di riapertura: “Il divieto di transito permarrà – si legge nell’ordinanza – fino al ripristino dello stato dei luoghi e all’eliminazione del pericolo”.

“Rischio per la pubblica incolumità”

La decisione, che era stata già preannunciata ieri, è perché sarebbe stato accertato che nella zona in cui si sono verificati i distacchi vi sarebbe un “rischio per la pubblica incolumità e grave rischio per la viabilità”. Comunque, stando ai primi confronti informali avuti tra l’amministrazione comunale e i tecnici dell’Anas, la rimozione del masso dovrebbe avvenire nell’arco di 10-15 giorni al massimo. In passato però la strada, per queste problematiche, è rimasta chiusa anche per parecchio mesi e la preoccupazione per i tanti pendolari è che lo scenario possa ripetersi.

Il fatto

Due massi si sono staccati dalla parete rocciosa che sovrasta la trafficata arteria. Uno di questi è rotolato in strada ma fortunatamente è di piccole dimensioni ed è stato subito rimosso. Un altro invece, di diverse tonnellate, è stato trattenuto dalla rete metallica installata in zona. Per ragioni di sicurezza è stato deciso di chiudere il tratto di strada al transito veicolare. Il masso che si è staccato si stima sia pesante all’incirca 4 tonnellate. In pratica al momento è retto dalla rete che però è nel suo massimo sforzo.

La decisione

L’ordinanza consiste nella chiusura di circa 5 chilometri, a partire dall’altezza di Iazzo Vecchio. Quindi chi vorrà raggiungere Palermo dovrà deviare su Iazzo Vecchio e attraversare la strada alternativa che costeggia la statale sino all’immissione sulla stessa arteria. Sino a che il masso non sarà rimosso la deviazione sarà obbligatoria. In passato la statale 186 è stata più volte oggetto di caduta massi. Tanto che fu necessaria l’installazione di questa barriera paramassi per trattenere eventuali distacchi di rocce dalla parete che sovrasta l’arteria. Oggi si può dire che quest’opera si è rivelata determinante.

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