Seconda auto incendiata a Borgetto, nel Palermitano, in appena 48 ore. Ieri intorno alle 23,30 è stato lanciato l’allarme in via Giordano dove si erano sviluppate alte lingue di fuoco da un’Opel Corsa di proprietà di un uomo di 61 anni. Immediato sul posto l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Partinico che hanno spento le fiamme nel più breve tempo possibile. I danni al veicolo sono in corso di quantificazione.
Le indagini
Ad avere avviato le indagini del caso i carabinieri perché si presume verosimilmente che il rogo sia anche in questo caso di matrice dolosa. Infatti sul posto sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile. Secondo quanto appurato dai militari dell’arma la macchina era intestata al 61enne ma di fatto in uso al figlio. Si sta provando a capire anzitutto nei confronti di chi potrebbe essere stato organizzato questo attentato con il fuoco.
Altro incendio di due notti fa
Due notti fa sempre a Borgetto è andata a fuoco l’auto di due ex dirigenti sindacali. Si tratta di marito e moglie, oggi entrambi pensionati con un passato da militanti nella Cia, la confederazione italiana agricoltori. Qualcuno, in via Sant’Antonino, ha cosparso il mezzo di loro proprietà, una Fiat Panda, di liquido infiammabile ed ha appiccato le fiamme. Immediato anche qui l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Partinico e dei carabinieri. I pompieri hanno immediatamente lavorato per domare le fiamme. La tempestività delle loro operazioni ha permesso di limitare i danni al mezzo nel solo vano anteriore. Non ci sono dubbi sulla matrice dolosa: ad essere state rinvenute nel luogo dell’incendio delle evidenti tracce di liquido infiammabile.
Massimo riserbo
Ad operare i carabinieri della Compagnia di Partinico, guidati dal capitano Mario Petrosino. Stanno lavorando nel massimo riserbo nel tentativo di riuscire a capire cosa possa essere successo e soprattutto il movente di questo raid doloso. I due proprietari, un uomo di 72 anni e una donna di 58, da tempo sono pensionati. Possibile qualche screzio maturato nella propria vita privata ma su questo ancora non vi è alcuna certezza, al momento soltanto ipotesi che devono ancor trovare conferme. Al vaglio le immagini della videosorveglianza in zona nel tentativo di intercettare possibili spostamenti sospetti per identificare l’autore di questo raid.
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