Dalla nomina improvvisa di Matteo Tutino a capo del reparto di Chirugia maxillo-facciale dell’ospedale Villa Sofia di Palermo il numero degli interventi estetici fatti nel nosocomio sarebbe lievitato.
E sarebbero cambiati turni di medici e infermieri e priorità nelle operazioni da effettuare. A raccontare l’era Tutino è Francesco Mazzola, per anni chirurgo nel reparto, oggi testimone al processo che vede il medico imputato di truffa aggravata al Sistema Sanitario Nazionale.
Secondo gli inquirenti, Tutino, a giudizio con l’ex manager dell’ospedale Giacomo Sampieri, Damiano Mazzarese, dirigente del dipartimento di Anestesia e rianimazione, Giuseppe Scaletta, ispettore della Digos e la moglie genetista, Mirta Baiamonte, accusati a vario titolo di truffa, abuso d’ufficio e tentato abuso d’ufficio, avrebbe eseguito nella struttura pubblica, spacciandoli per “funzionali” e quindi mettendoli a carico del Servizio sanitario nazionale, interventi estetici. Mazzola che ha raccontato e denunciato di essere stato vittima di mobbing dall’arrivo dell’imputato, ha ripercorso la carriera dell’imputato a Villa Sofia dalla nomina nel 2013.
“Per noi – ha detto il teste – quando il nuovo direttore generale Sampieri gli diede l’incarico preferendolo a un altro collega fu un campanello d’allarme. La nomina avvenne per fax in fretta e furia. Da allora tutta l’organizzazione cambiò e nel reparto ci si occupava, come mai prima, di pazienti che non facevano la trafila classica prevista per le operazioni funzionali e di addominoplastiche e rinoplastiche, interventi che prima si eseguivano solo quando il degente aveva avuto traumi e in intramoenia.
“Prima di allora – ha spiegato – la rinoplastica, ad esempio, veniva dirottata sugli otorini perché sottraeva risorse ai pazienti oncologici o gravemente traumatizzati”.
Mazzola ha anche denunciato di essere stato vittima di una serie di atti persecutori – da trasferimenti improvvisi di infermieri che lavoravano con lui, allo spostamento dell’ambulatorio, alle contestazioni, a suo dire pretestuose, ricevute. Infine il teste ha raccontato di aver trovato in alcune cartelle cliniche di pazienti che formalmente avevano subito interventi funzionali biglietti con indicazioni dei prezzi pagati.
“Mentre prendiamo atto della diffamazione consumata dal Dr. Mazzola nei confronti del Dr. Matteo Tutino, che senza mezzi termini ha qualificato in maniera denigratoria il suo ruolo professionale, e pertanto, sarà immediatamente querelato per diffamazione, – dicono l’avvocato Carlo Taormina e Sabrina Donato – sorge il dubbio che il Dr. Mazzola, che ha manifestato entusiasmo per gli esiti della sua testimonianza, non abbia compreso quanto realmente accaduto nel corso dell’udienza odierna. Il Dr. Mazzola ha dovuto riconoscere che le sanzioni a lui inflitte per gli illeciti disciplinari compiuti erano tutte assolutamente fondate, con ciò riconoscendo le sue scorrettezze e la linearità del comportamento del Dr. Tutino”.
E aggiungono gli avvocati. “Egli ha dovuto riconoscere di avere falsamente dichiarato al pubblico ministero illegalità che il Dr. Tutino avrebbe consumato sul ricovero di alcuni pazienti, essendo stato costretto ad ammettere che nello stesso giorno ben potevano essere effettuate sia le prenotazioni che l’apertura delle cartelle cliniche in day hospital.
Il medesimo non ha potuto fare a meno di riconoscere di aver eseguito in villa sofia interventi da lui definiti di carattere meramente estetico da lui stesso e, quindi, smentendosi rispetto all’accusa da lui formulata nei confronti del Dr. Tutino.
Sulla “ consumazione di eventuali fatti…”. Possiamo dire” il Dr Mazzola ha ammesso di aver affermato che il dottor Tutino aveva effettuato in Villa Sofia interventi di estetica pura e non funzionali, senza mai aver visto un paziente.”
La sua testimonianza ha fatto emergere le ragioni, certamente poco edificanti, per le quali egli ha subito sanzioni e procedimenti disciplinari e per le quali risulta anche oggi imputato di peculato.
Se su questa base il Dr. Mazzola ritiene di poter cantare vittoria e di potere osannare nella magistratura nella quale dichiara di avere fiducia, c’è da dubitare sulla sua capacità interpretativa dei fatti – aggiungono gli avvocati di Tutino – Il Dr. Mazzola, ha anche ammesso che tutti i ricorsi fatti per la nomina a Primario del Dr. Tutino, sono stati tutti integralmente rigettati e che nessuna impugnazione è stata esperita rispetto ai provvedimenti giudiziari che lo hanno clamorosamente smentito. Da parte nostra restiamo in attesa del verbale d’udienza per accertare la consumazione di fatti di falsa testimonianza”.
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