Rap alza bandiera bianca contro il problema delle buche a Palermo. Troppe voragini da fronteggiare con i mezzi a disposizione dell’azienda, su un territorio decisamente vasto per le già risicate risorse a disposizione dell’azienda.

Un problema che non è solo di personale, ma anche di mezzi e di metodi. L’attuale sistema a freddo, utilizzato dal personale dell’azienda per riparare le strade della città, non si adatta alle forti precipitazioni delle ultime settimane registrate sul capoluogo siciliano. Piogge che contribuiscono a sgretolare i lavori di manutenzione ordinaria esiguiti sulle buche presenti nel manto stradale.

Esternalizzazione del servizio tappabuche

Un’emergenza che impone cambiamenti radicali nelle modalità di approccio al problema buche. Attraverso un atto firmato dall’amministratore unico Girolamo Caruso, è stato ufficializzata l’esternalizzazione del servizio di tappabuche. Ad occuparsene sarà una ditta con sede in provincia di Venezia. Tale accordo, che prevederà l’impiego di un importo di poco inferiore ai 137.000 euro, avrà validità per tre mesi e consisterà nell’utilizzo di un macchinario che permetterà la riparazione dei fori sull’asfalto con il cosiddetto metodo a caldo, ovvero delle “pezze” di asfalto di due metri quadrati posate sulla sede della buca. Un metodo più affidabile rispetto a quelli utilizzati in precedenza.

“Asfalto a freddo non garantisce buona durata”

Un affidamento all’esterno reso necessario in seguito alle pessime performance offerte dagli attuali metodi utilizzati dall’azienda. Fatto che chiarisce lo stesso Girolamo Caruso nell’atto di affidamento del servizio. “L’impiego dell’asfalto a freddo, il cui uso è previsto dal contratto di servizio, pur consentendo di effettuare il rapido riempimento delle buche stradali, non garantisce una buona durata. Materiale che può essere rimosso da agenti esterni. Come ad esempio le forti piogge e le azioni meccaniche superficiali dovute al transito veicolare”.

“Emergenza buche non risolvibile con attuali mezzi Rap”

Elemento, quello della rapida distruzione dei rappezzamenti, evidenziato maggiormente proprio nel periodo autunno-inverno. Un fatto favorito “dalle continue piogge che ultimamente si presentano nella città di Palermo. Precipitazioni di intensità tale da creare innumerevoli buche, delle quali alcune di enormi dimensioni e, come tali, non saturabili con il sistema ad asfalto a freddo determinandosi una sistematica vera e propria emergenza, difficilmente risolvibile con le attuali dotazioni i uomini e mezzi disponibili in Rap”.

Randazzo (M5S): “Rap alza bandiera bianca. Soluzioni tampone”

Critico, sulla scelta di Rap, il consigliere del M5S Antonino Randazzo.  Il consigliere pentastellato lancia l’attacco ai vertici della partecipata del Comune di Palermo. “Rap si arrende e affida ad esterni il servizio di “Tappabuche” delle strade. Previsti l’esecuzione di circa n. 2.000 interventi localizzati di circa mq 2,00 che a differenza degli interventi attuali a freddo effettuati dalla Rap dovrebbero garantire almeno una maggiore durata. Soluzioni tampone, necessarie considerato la gravità della situazione, in attesa che venga finalmente pubblicata la gara da 44 milioni per la manutenzione ordinaria delle strade e marciapiedi per i prossimi 4 anni a Palermo”.

Il report di Rap sulle buche

Un’emergenza, quella delle buche a Palermo, che ha previsto addirittura l’ideazione di un piano d’azione da parte dell’Amministrazione Comunale. Una strategia che prevedeva l’interessamento anche delle aziende titolari dei sottoservizi in città. Un fatto che ha causato conflitti d’attribuzione e che ha rallentato così l’esplicazione di alcuni interventi.

Opere eseguite, per la maggior parte,  dalla Rap. L’azienda di piazzetta Cairoli ha comunicato di avere effettuato circa 2600 interventi tra l’1 e il 30 dicembre. Di questi, circa 1100 hanno avuto esecuzione con asfalto a caldo, mentre 1500 con materiale a freddo. Nel weekend di Capodanno concluso, le squadre hanno dovuto lavorare in emergenza, soltanto con asfalto a freddo. Questo in quanto i fornitori che consegnano il conglomerato a caldo sono rimastri chiusi per le festività.

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