Due anni senza forno crematorio al cimitero dei Rotoli: era il lontano 17 marzo 2020 quando la struttura di lungomare Cristoforo Colombo, a Palermo, ha funzionato per l’ultima volta. Da allora, il Comune è stato costretto a sottoscrivere delle convenzioni, a proprie spese, finanziando gli spostamenti delle salme presso altra sede.

Che sia Misterbianco, Messina o, addirittura, la Calabria, i feretri hanno dovuto percorrere centinaia di chilometri per raggiungere un impianto funzionante. Solo così, infatti, i familiari dei morti palermitani hanno potuto cremare i propri cari da 21 mesi a questa parte.  Alla data odierna infatti, la struttura dei Rotoli rimane chiusa. Ciò in attesa dei lavori di manutenzione. Situazione simile riguarda anche il progetto del nuovo forno crematorio, già finanziato dal 2015 ma che continua a rimanere in balia delle lungaggini burocratiche.

Rotoli: due anni senza forno crematorio

I problemi della struttura di lungomare Cristoforo Colombo partono da lontano. Già prima di marzo 2020, il forno crematorio del cimitero dei Rotoli era stato più volte chiuso a causa di alcuni malfunzionamenti dell’impianto. Dopo l’arresto completo delle operazioni, si sono susseguite diverse promesse da parte dei tecnici dell’Amministrazione Comunale che si stanno occupando del progetto del revamping della struttura. Fra queste, quella operata dal Rup dell’opera in IV Commissione nel mese di luglio 2021. Fatto riferito durante la nostra live dal consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo.

“Da quasi due anni questo forno crematorio è guasto. Dopo alcuni mesi di stallo, la IV Commissione consiliare, di cui sono componente, si è attivata. Eravamo riusciti ad avviare un percorso per ristrutturare il forno crematorio. A luglio 2021 abbiamo audito il Rup dell’opera. Il tecnico aveva stilato un cronoprogramma nel quale si prospettava, nel giro di 180-200 giorno, l’avvio e il completamento dei lavori. Siamo a gennaio 2022 ma nulla è stato fatto. Proprio oggi abbiamo nuovamente audito in Commissione il Rup, il quale ha dichiarato che il termine temporale è slittato addirittura a luglio 2022“.

Tempi che, dunque, si allungano nuovamente. Nel frattempo, l’ex capogruppo pentastellato riferisce di alcuni tentativi, da parte dell’Amministrazione Comunale, di tamponare l’emergenza. “L’unico fatto nuovo è che i tecnici stanno provando a fare una convenzione per cercare di mettere in funzione alla meno peggio il forno crematorio. Pur comprendendo le difficoltà tecniche e di personale, ma tutto questo è inaccettabile. Due anni sono troppi”.

Tutto fermo per il nuovo forno crematorio

Alla base dell’immobilismo sui lavori al cimitero dei Rotoli vi sono i soliti problemi burocratici. Fra questi la mancanza di alcuni pareri relativi alla rete anti-caduta massi e al progetto del nuovo sistema fognario. Fatto che blocca anche il progetto del nuovo forno crematorio. L’opera risulta finanziata dal 2015, grazie ad alcuni fondi CIPE, ed è inserita all’interno del piano triennale delle opere pubbliche 20-22 e nel futuro atto relativo al triennio 21-23. Ma, anche in questo caso, dalla burocrazia tutto tace, come dichiara lo stesso consigliere Randazzo.

“Il nuovo forno crematorio è finanziato da dicembre 2015. I soldi ci sono, ma ad oggi, tra varie difficoltà amministrative e dopo che per anni non se ne è occupato nessuno, ci sono parecchie difficoltà. Fra queste quella delle reti di protezione per la caduta massi, sulle quali si resta ancora in attesa di acquisire i pareri definitivi“. Un fatto, quest’ultimo, che blocca anche l’attività di diserbo nei campi d’inumazione della parte alta. “Non c’è il collaudo e quindi, per una questione di sicurezza, gli operatori di Reset non vanno a pulire. Molti cittadini in compenso non possono più accedere alle tombe dei propri cari. Molte non si vedono più. Questo inaccettabile”, sottolinea Randazzo.

Mancanza di pareri che riguarda anche “la realizzazione del sistema fognario, che ancora non c’è – evidenzia l’esponente grillino -. Queste rappresentano tutta una serie di criticità che rendono difficile la realizzazione del nuovo forno crematorio. Ma il problema è da rintracciare nella mancata attenzione a questi processi. Ed è una responsabilità da attribuire alla politica, a chi ha amministrato questa città”.

L’indagine sul cimitero dei Rotoli

L’assenza di un forno crematorio costituisce un intralcio non solo per l’espletamento delle procedure di cremazione, ma anche per le inumazioni all’interno del camposanto dei Rotoli. Fatto evidenziato proprio dallo stesso Antonino Randazzo, che invita ad un maggiore impegno l’Amministrazione Comunale sul tema. Ciò alla luce dello stato dei depositi del camposanto palermitano.

“Ci sono salme in attesa di un posto in un campo d’inumazione da marzo 2020. Il problema è grave, ma molte delle inumazioni sono bloccate proprio a causa del malfunzionamento del forno crematorio. Struttura che permetteva di accelerare alcune ciclicità, ovviamente con il consenso dei familiari, ma tutto questo non avviene. Ci sono salme il cui tempo di permanenza è scaduto, ma non ci sono le strutture. Serve che si faccia un lavoro per sbloccare gli attuali campi d’inumazione, attualmente in stallo”.

Un’emergenza, quella dei depositi del cimitero di lungomare Cristoforo Colombo, sul quale il consigliere pentastellato si è mosso anche con l’ausilio dell’autorità giudiziaria. “Noi come Movimento 5 Stelle, già nel 2019, avevamo notato delle anomalie nella gestione dei servizi cimiteriali. Allora le bare a deposito erano soltanto 200. Ad aprile 2019 abbiamo presentato il primo esposto in Procura, dal quale è scattata l’indagine a febbraio 2020. Ovviamente ci saranno delle responsabilità che andranno accertate da parte della magistratura, che sta facendo un lavoro eccellente”.

“I cittadini, però, ci chiedono concretamente di risolvere la situazione, di non avere le bare a deposito. Ma sarà difficile sistemare la situazione nel breve periodo. Ci sono dei progetti, come il nuovo cimitero di Ciaculli, finanziato per 15 milioni di euro con i fondi CIPE. C’è l’allargamento del cimitero di Santa Maria di Gesù, al fine di ricavare altri posti. Inoltre, c’è il progetto relativo ai 424 nuovi loculi proprio qui ai Rotoli. Bisogna lavorare in tal senso”.

 

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