Peggio delle previsioni degli ottimisti e peggio anche delle previsioni prudenti degli addetti ai lavori. Forze un po’ meglio, ma appena un po’, dei nefasti presagi dell’ultima settimana. La Corte dei Conti ha parificato il bilancio 2018 della Regione siciliana ma lo ha fatto con irregolarità. Un passo in più rispetto alla parifica con prescrizioni degli anni passati. Le irregolarità vanno sanate e sarà difficile ma soprattutto è obbligatorio sanarle o il prossimo bilancio non vedrà solo sei mesi di ritardo, lo stop alla spesa e una tirata d’orecchie. Si rischia molto di più a giugno/luglio del prossimo anno.

“La Corte dei conti conferma il disastro finanziario della Regione accumulato negli ultimi 25 anni. Peccato che in passato nessuno se ne sia accorto, a tutti i livelli. Ora si pretende che il governo Musumeci risani ogni cosa in ventiquattro mesi. E chi ieri fra i deputati ne è stato responsabile, oggi trova spudoratamente il coraggio di dare lezioni. Vergogna! Ci vorranno anni per sanare le ferite di una Regione fondata quasi sempre su sprechi, clientelismo e assistenzialismo. E noi abbiamo finalmente cominciato la bonifica”.

“La situazione finanziaria della Regione è oggettivamente critica e difficile: io mai sono stato direttamente o indirettamente corresponsabile dei disastri finanziari prodotti negli ultimi 25 anni”.

Musumeci ha sostenuto che col suo governo “c’è stata una inversione di tendenza rispetto al passato”.

“Copriremo il disavanzo, la responsabilità del bilancio è del governo e quindi faremo quanto serve” ha aggiunto il governatore Riguardo alla parifica con le irregolarità, Musumeci ha aggiunto: “Sono soddisfatto, saneremo quanto ci chiede la Corte dei Conti”.

Se da un lato professa voglia di sistemare le cose il governatore dall’altro non nasconde la sua preoccupazione. La situazione è difficile intanto per la chiusura del 2019 e poi per la predisposizione del bilancio di previsione 2020. Saranno mesi di fuoco e saranno lacrime e sangue nelle prossime prescrizioni perchè se i tagli non hanno funzionato figuriamoci cosa sarà necessario fare. Senza dimenticare che è prendente un annuncio di impugnativa arivato appena questa mattina da Roma sul collegato alla finanziaria

Ma a Musumeci controreplica il Pd “Il presidente ricicla la vecchia scusa dello scaricabarile, la colpa è  di sempre ‘di chi c’era prima’, non è mai sua. Ma dimentica un particolare: se non fosse stato per il PD, che a settembre alla ripresa dei lavori d’aula ha bloccato il maxiemendamento con le norme dei ddl ‘collegati’, oggi la Sicilia sarebbe ad un passo dal fallimento”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars, a proposito delle dichiarazioni del presidente della Regione Nello Musumeci in merito al giudizio di parifica della Corte dei Conti.

“Quel pacchetto di norme estratte dai ‘collegati’ – aggiunge Lupo – sarebbe stato il colpo del ‘KO’ per le nostre finanze. Se oggi la Sicilia non è ancora affondata sotto il peso degli sprechi e delle clientele proposte da governo e maggioranza, lo si deve soprattutto al PD ed all’opposizione che hanno bloccato un’operazione che avrebbe avuto conseguenze pesantissime”.

“Invece di vantarsi per meriti che non ha – conclude Lupo – il presidente Musumeci dovrebbe ringraziare il PD per aver salvato le finanze regionali, e soprattutto dovrebbe assumersi le sue responsabilità: ormai sono più di due anni che governa, ci dica come intende uscire da questa crisi finanziaria invece di prendersela sempre con gli altri”.

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