L’indagine della guardia di finanza Gomme Lisce nasce proprio dalle denunce presentate in questi anni dal titolare dell’impresa Barone Gomme. L’imprenditore che da qualche decina d’anni aveva fornito i pneumatici all’azienda siciliana trasporti.
Negli ultimi anni il direttore generale Ugo Fiduccia e l’ex presidente Gaetano Tafuri avrebbero deciso di estrometterlo dalle forniture privilegiando la ditta Schirò srl. Una scelta che aveva scatenato la reazione dell’imprenditore escluso che aveva denunciato pubblicamente quanto stava avvenendo nella società dei trasporti.
Una serie di denunce che aveva fatto scattare anche le querele da parte dell’Ast nei confronti di Sebastiano Barone, titolare delle società di pneumatici reo di avere accusato l’azienda di averlo estromesso dalle gare. Nel corso delle conversazioni intercettare in effetti il direttore Fiduccia spiega che la Barone Gomme non è in grado di fornire pneumatici dei marchi Pirelli, Continental, Goodyear e Dunlop mentre non sarebbe in grado di offrire prezzi competitivi per quelli con marchio Bridgestone.
Così il direttore dice che nell’avviso pubblico della prossima gara dovrà essere specificato che le forniture devono essere esclusivamente delle suddette marche, in modo date da dice il direttore “fare futtiri fora”, tagliare fuori Barone Gomme e ancora iddìi avi a ristati fora…e pi tri anni mu livaiu…unnamu a sentiri parrari chiù (lui deve restare fuori…e per tre anni me lo sono tolto…non ne dobbiamo sentire parlare più, ndr”.
Chi ha dato elementi utili alle indagini è l’avvocato Giuseppe Terrano che lavora all’Ast e che ha dichiarato di subire mobbing da parte del direttore generale Fiduccia dopo aver presentato alcune denunce. Terrano racconta agli investigatori delle assunzioni clientelari all’interno dell’azienda, della decisione di fare fuori Barone Gomme dall’appalto dei pneumatici, degli autobus comprati da Israele da parte dell’azienda.
“La trattativa è stata condotta da Fiduccia – si legge nell’ordinanza del gip – in prima persona che si è recato in Israele, insieme ad un paio di dipendenti tra cui un meccanico forse catanese. La trattativa è stata condotta attraverso un intermediario perugino di nome Alessio Porzi”, anche quest’ultimo amministratore di fatto della società Porzimark srls di Cannara (PG), finito nell’inchiesta della finanza a cui è stata notificata una misura interdittiva . “L’omissione – prosegue l’ordinanza – di una gara pubblica è stata giustificata attraverso esigente di urgenza”.
Commenta con Facebook