Le assunzioni all’Ast le decideva la politica. Lo scrive il gip Marco Gaeta nell’ordinanza che ha portato alle misure cautelari nei confronti dei vertici dell’Ast. Il giudice afferma che il rapporto tra la società interinale attraverso cui si assumono dipendenti a tempo determinato “è pesantemente condizionata da logiche clientelari e da pressioni politiche”.

Il 3 febbraio 2020 un dipendente dell’Ast dice a Fiduccia, direttore generale finito ai domiciliari, “andiamo bene, ho visto che sono entrate altre persone, quindici persone’, nonché aggiunge che sono stati assunti soggetti che “manco sannu fare a ‘O’ cu bicchiere” (non sanno fare la o con il bicchiere”.  Fiduccia si sposta con il dipendente nella stanza a fianco, dove non ci sarebbero le microspie che invece ci sono  e dice ” ur iuoco forte u fa a politica. Io ne infilo qualcuno, no cà io infilo tutto” (il gioco forte lo fa la politica. Io ne infilo qualcuno, non è che infilo tutto, ndr), precisando che il “contatto” sono “Miccichè o u prisirienti ra Regione…iddi sunnu”. (Giovanni Miccichè, detto Gianfranco è il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. All’epoca dei fatti il presidente della Regione Siciliana era invece Nello Musumeci. A questo punto il dipendente chiede chiede se “Dalì non c’entra mente” e Fiduccia risponde che Dalì (vicepresidente del consiglio di amministrazione di Ast) è “con Micciché”.

In precedenza nel corso dell’audizione l’avvocato Giuseppe Terrano, dipendente Ast che aveva presentato diverse denunce, aveva elencato una serie di dipendenti che sarebbero stati assunti grazie al sostegno di noti esponenti politici o influenti gruppi imprenditoriali. “L’architetto Antonino Contorno, nipote di Antonello Cracolici – si legge nell’ordinanza – Giuseppe Iacono, nisseno sponsorizzato da Confindustria, Teresa Salamone, che entrò in Ast tramite Francesco Cascio, Maria Clara Canzoneri, parenti dei costruttori Caltagirone, Giuseppe Montalbano, anche lui entrò tramite Francesco Cascio, Alessandra Marino, vicina al politico Castiglione di Catania”.

Anche per l’assunzione degli internali la logica utilizzata sarebbe quella dell’appartenenza. Fiduccia nel corso degli incontri con l’agenzia In.Hr Agenzia per il lavoro srl fornisce alcuni nominativi. Nel corso della conversazione emerge che mote assunzioni siano fatte su  “sollecitazioni” da esponenti politici. Inoltre, nel corso degli incontri Fiduccia ammette che diversi soggetti gli sono stati segnalati “dall’assessorato”, dall’Assessorato Regionale alle Infrastrutture ed alla Mobilità. E Fiduccia consegnava l’elenco dei nomi all’agenzia interinale.

“Leggo dalla cronaca riportata sullo scandalo AST, che viene riportato nel rapporto della guardia di finanza, il mio rapporto di parentela con un dipendente della stessa azienda. Embè! L’architetto Contorno, oltre ad essere mio parente, è dipendente della’AST da oltre 16 anni e prima ha svolto come professionista a partita IVA il ruolo di tecnico , per conto di AST System , società partecipata dalla stessa AST , per le valutazioni del rischio sismico del terremoto di Siracusa avvenuto nel 2001. Mascariare è l’attività ormai diffusa che prova a tirare indistintamente esponenti politici aldilà delle effettive responsabilità . Mi chiedo quale sarebbe la mia responsabilità se non di avere un nipote che lavora all’AST da oltre 16 anni che nulla ha a che vedere con l’odierna inchiesta”. Lo dice il deputato del Pd Antonello Cracolici.

“In merito ad assunzioni all’Ast, si precisa che mai Confindustria ha sponsorizzato alcuna assunzione. Né all’Ast né altrove. Siamo pronti a querelare chi per interessi personali di dubbia natura ha usato illegittimamente il nome di Confindustria”. E’ quanto si legge in una nota dell’associazione degli industriali siciliani in relazione all’inchiesta per corruzione che ha portato ieri all’arresto dei vertici dell’Ast, l’azienda trasporti siciliana della Regione coinvolta in una inchiesta per corruzione e truffa. Nel corso di un interrogatorio alla Finanza l’avvocato Giuseppe Terrano, funzionario dell’Ast che ha presentato denunce su irregolarità nella gestione della società, aveva elencato una serie di dipendenti che sarebbero stati assunti grazie al sostegno di noti esponenti politici o influenti gruppi imprenditoriali.

“Assunte da 20 anni”

Canzoneri e Marino sono assegnate all’ufficio legale della società, e precisano di essere “entrate in AST Spa nel dicembre del 2002 attraverso pubblica selezione, bandita sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia: le stesse, dunque, sono state assunte in AST quasi vent’anni prima i fatti contestati nella odierna indagine della Gdf, la quale, in tutta evidenza si riferisce a ben altro oggetto d’inchiesta (utilizzo di lavoratori e interinali)”.

“Nessun sostegno d’imprenditori o politici”

“Qualsiasi accostamento del nome dell’avvocato Canzoneri e dell’avvocato Marino all’oggetto della citata indagine di P.G., – dicono le due legali -, risulta essere del tutto incongruo ed è estremamente fuorviante per il lettore”.
Le due professioniste, nella qualità di avvocati dipendenti, “hanno sempre prestato la propria attività a favore della azienda con specchiata onorabilità e decoro, senza alcun sostegno di “influenti gruppi imprenditoriali o noti esponenti politici” con cui si disconosce qualsiasi tipo di parentela, relazione o rapporto”.

Il caso del nipote di Cracolici, la replica

Nel corso di una audizione l’avvocato Giuseppe Terrano, dipendente Ast che aveva presentato diverse denunce, aveva elencato una serie di dipendenti che sarebbero stati assunti grazie al sostegno di noti esponenti politici o influenti gruppi imprenditoriali. Tra essi l’architetto Antonino Contorno, nipote di Antonello Cracolici. E proprio su questo punto arriva la replica del politico dem. “Leggo dalla cronaca riportata sullo scandalo AST, che viene riportato nel rapporto della guardia di finanza, il mio rapporto di parentela con un dipendente della stessa azienda. Embè! L’architetto Contorno, oltre a essere mio parente, è dipendente della’AST da oltre 16 anni e prima ha svolto come professionista a partita IVA il ruolo di tecnico, per conto di AST System, società partecipata dalla stessa AST, per le valutazioni del rischio sismico del terremoto di Siracusa avvenuto nel 2001. Mascariare è l’attività ormai diffusa che prova a tirare indistintamente esponenti politici aldilà delle effettive responsabilità. Mi chiedo quale sarebbe la mia responsabilità se non di avere un nipote che lavora all’AST da oltre 16 anni che nulla ha a che vedere con l’odierna inchiesta”. Questa la replica di Antonello Cracolici.

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