Nell’ottobre del 2020 il direttore generale dell’Ast Andrea Ugo Enrico Fiduccia scoprì che c’era una telecamera piazzata nel suo ufficio. Salì su una sedia e iniziò ad armeggiare fino a quando è riuscito a rimuoverla.

Dopo le prime perquisizioni e i primi interrogatori nei confronti di alcuni vertici aziendali Fiduccia era certo di essere intercettato. Tanto che alcune volte quando doveva affrontare temi delicati lasciava sul suo ufficio il suo telefono cellulare e quello dell’interlocutore e si spostava in un’altra stanza.

Purtroppo anche in quella gli uomini della Guardia di Finanza avevano piazzato cimici e telecamere e avevano ascoltato e registrato tutto.

I nomi degli indagati

I nomi degli indagati nell’operazione sull’Azienda trasporti siciliana. Ai domiciliari è finito Andrea Ugo Enrico Fiduccia, 71 anni, direttore generale Ast.

Interdizione di pubblico ufficio per 12 mesi per Maria Carmelo Gaetano Tafuri, 51 anni, ex presidente del consiglio di amministrazione Ast, Felice Maria Genovese, 53 anni, revisore contabile del bilancio Ast –Giuseppe Carollo, 62 anni, componente ufficio legale e affari generali di Ast.

Divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 12 mesi: Alessio Porzi, 62 anni, amministratore di fatto della società Porzimark srls di Cannara (Pg). Alberto Carrotta, 68 anni, amministratore di fatto della società Officine del turismo srl, poi ALC 14 srl di Palermo, Massimo Albanese 46 anni, referente della società Officine del turismo srl (poi ALC 14 srl) di Palermo, Mario Salbitani, 37 anni – referente della società IN.HR. Agenzia per il lavoro srl di Potenza. Giuseppe Telesca, 46 anni – referente della società IN.HR. Agenzia per il lavoro srl di Potenza.

Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Palermo

“Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Palermo e coordinate dalla locale Procura della Repubblica hanno consentito di far emergere numerose ipotesi di reato a carico dei vertici aziendali di una società per azioni interamente partecipata dalla Regione Sicilia e di alcuni imprenditori compiacenti. In particolare, gli investigatori del nucleo di polizia economico – finanziaria di Palermo, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese negli uffici degli indagati, servizi di pedinamento, complessa analisi di documentazione contabile e bancaria, hanno ricostruito un articolato sistema illecito volto a consentire – grazie anche a condotte corruttive- ad imprenditori collusi l’aggiudicazione di alcune gare di appalto indette nel 2020, per un valore complessivo pari ad oltre 10 milioni di euro”.

Lo dice il generale Antonio Nicola Quintavalle Cecere comandante provinciale della Guardia di Finanza di Palermo.

“Tra le varie condotte illecite ipotizzate anche l’affidamento diretto ad un’azienda  della fornitura di dispositivi atti a fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in assenza delle procedure e dei presupposti previsti dal codice degli appalti nonché la somministrazione di lavoratori a tempo determinato segnalati dal direttore generale e non in base a principi di trasparenza, oggettività e meritocrazia – aggiunge il comandante – In definitiva le Fiamme Gialle di Palermo hanno fatto emergere un collaudato modus operandi illecito posto in essere dai vertici della società per azioni partecipata dalla Regione, gestita come se fosse un’azienda privata, in dispregio delle norme di legge che devono orientare le procedure di un organismo pubblico nella scelta del contraente, negando in radice la libertà di accesso agli operatori economici interessati e ostacolando quindi la normale e libera concorrenza del mercato”.

Il colonnello Gianluca Angelini comandante del nucleo di polizia economico finanziaria

“E’ stato delineato, sulla base degli elementi acquisiti allo stato delle indagini, un quadro esteso di possibili reati contro la pubblica amministrazione, posti in essere nell’ambito di una gestione privatistica dell’Azienda, che appare contraria alle procedure che dovrebbero orientare l’operatività di un organismo pubblico, a totale controllo regionale. Impegno preciso della Guardia di Finanza è la tutela dei bilanci degli enti pubblici al fine di evitare usi distorti di risorse che incidono negativamente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini”. Lo dice Gianluca Angelini comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo della Guardia in merito all’indagine che ha portato a nove misure cautelari nei confronti dei vertici dell’Ast.

 

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