Scoppia in Sicilia la polemica che ruota attorno alla commissione tecnico-scientifica che si occupa di produrre pareri in materia di autorizzazioni ambientali. Il presidente della Regione Renato Schifani ha avviato da qualche settimana l’iter per il cambio della guardia all’interno della commissione che era stata nominata dal suo predecessore, Nello Musumeci. La polemica è accesissima però.

Il presunto “mascariamento” contro Angelini

È stato Aurelio Angelini, al vertice attualmente nella commissione, a rispondere ad alcune critiche mosse da Confindustria. Secondo Angelini, contro la sua gestione è stata montata una campagna con l’obiettivo “di mascariare”. Angelini ha anche risposto al presidente Schifani che, come detto, in questi primi mesi di governo ha avviato la riforma del settore delle autorizzazioni ambientali. Alle dichiarazioni di Angelini, sono seguite quelle di alcuni esponenti della maggioranza regionale. Pronta adesso è la risposta del Movimento 5 Stelle.

“Politica fallimentare di Musumeci riconosciuta da Schifani”

“Che la politica ambientale di Musumeci sia stata fallimentare lo ha riconosciuto ormai anche Schifani che, infatti, vuole cambiare tutto. Appare però curioso che i soggetti che oggi criticano aspramente Aurelio Angelini, vertice della commissione tecnico specialistica, nella scorsa legislatura, non abbiano proferito una sola parola nei confronti di lui, che, lo ricordiamo, è stato nominato da Musumeci”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“La guerra interna nel centrodestra”

“Cosa è successo in questi primissimi mesi – continua Antonio De Luca – per far sì che Schifani e interi pezzi della maggioranza di centro destra disconoscano in maniera così plateale l’operato di un uomo chiave del precedente governo? Come mai l’ex presidente Musumeci non proferisce parola su questo tema? Di certo è in corso un corto circuito clamoroso, una guerra interna al centro-destra siciliano su cui bisogna andare a fondo, perché a essere in gioco non è la presidenza, né la composizione della Cts, ma le autorizzazioni degli impianti da fonte rinnovabile e di quelli di trattamento dei rifiuti, ambiti molto cari non solo all’imprenditoria sana, ma anche alla mafia e agli ambienti ad essa contigui”.

“Pretenderemo un ampio confronto parlamentare”

Schifani intanto continua nella sua campagna che mira alla riforma della commissione.
“Nelle prossime settimane – conclude il capogruppo M5S – andremo a fondo alla vicenda, sarà l’occasione per verificare anche i contorni della riforma di cui Schifani tanto parla e sulla quale pretenderemo un ampio confronto parlamentare perché sull’ambito dell’impiantistica energetica e dei rifiuti si giocano le sorti ambientali della nostra terra e noi non lasceremo correre”.