Un consiglio comunale abbastanza infuocato: così può essere definito quello che è accaduto ieri, quando il sindaco Orlando è stato chiamato a riferire in merito a ben tre ‘patate bollenti’: l’alluvione del 15 luglio, la situazione del cimitero dei Rotoli e la concessione dello stadio Barbera.
Tensioni e accuse incrociate dunque al Comune di Palermo.
Le opposizioni, senza mezzi termini, hanno chiesto le dimissioni di Orlando, che ha subito replicato che andrà avanti, con la sua “visione di città sino al 2022”.
Il consiglio comunale si è svolto in modalità telematica. Gli argomenti affrontati, assai spinosi e di non facile soluzione, gravano come un macigno su una città ancora piegata dal violento nubifragio.
Come racconta il Giornale di Sicilia di oggi, il presidente dell’assemblea, Giulio Tantillo, (mancava il titolare, Salvatore Orlando), ha faticato non poco affinché la seduta si svolgesse in un clima quanto più possibile di confronto.
Orlando, dal canto suo, ha subito parlato di “cricche presenti” al consiglio comunale, affermazione che ha scatenato le proteste di Cesare Mattaliano.
Non ha usato mezzi termini il leghista Igor Gelarda che ha detto al sindaco: “Ci lasci il ricordo buono di quello che ha fatto in passato e si dimetta”.
Il primo cittadino, ha parlato di quanto accaduto non a lungo e facendo intendere di non avere colpe.
Fabrizio Ferrandelli di + Europa ha rinunciato al suo intervento motivando la propria decisione così: “Relazione senza cuore e senza anima. Non intendo dialogare con chi non mi ha nemmeno manifestato solidarietà umana e rispetto a quanto mi è accaduto il 15 luglio (era rimasto intrappolato con le figlie in auto durante il nubifragio, ndr)”.
Ma Ferrandelli non ha esitato a chiedere ai colleghi riuniti in seduta di sfiduciare Orlando, dal momento che a suo avviso, ci troveremmo ormai davanti ad una amministrazione “incapace, inconcludente, inconsistente e pericolosa”. Un punto di vista il suo, avallato anche dal consigliere Alessandro Anello.
Antonio Randazzo, del M5S ha dichiarato: “Orlando, la responsabilità politica è sua perché a lei tocca la conduzione della città”.
Francesco Scarpinato, di Fratelli d’Italia, ha voluto concentrarsi sull’emergenza al cimitero dei Rotoli dove sono oltre 500 le salme a deposito ancora in attesa di tumulazione. “Bisogna trovare una soluzione – ha tuonato – lo dobbiamo ai morti, ai familiari, a noi stessi”.
Giulia Argiroffi, consigliera del gruppo Oso, ha sostenuto che il sindaco avrebbe fornito dati non veritieri in merito all’alluvione: “Lei ha più volte ripetuto che è caduta un metro d’acqua. Questa è ignoranza, un metro d’acqua che cade significa averne 5 metri sulle strade. Sarebbe stato un fenomeno da 100 mila morti professor sindaco”. E ancora: “Ai suoi assessori ha detto di andare via se non sono in grado di fare il loro mestiere. Secondo me il principio vale anche per lei. Anzi, lei dovrebbe andarsene per primo”.
Ugo Forello, ha invitato i consiglieri a valutare “se staccare la spina a questo governo” dicendosi sgomento della “superficialità” della relazione di Orlando.
Duro anche l’intervento di Sabrina Figuccia: “Lei è qui non per parlare delle colpe degli altri, per dirci chi ha ragione e chi ha torto. Lei è qui per prendersi le sue responsabilità”.
Rosario Arcoleo del Pd, ha accusato il sindaco di essersi chiuso “in uno splendido isolamento. Se non lo avesse fatto – ha argomentato – probabilmente Palermo non sarebbe in queste condizioni”.
Intanto Marianna Caronia è tornata sulla sua proposta di istituire una commissione di indagine “per capire quello che è accaduto” dicendo che bisogna porre immediatamente fine al “rimpallo di responsabilità”.
Un invito alla collaborazione tra tutte le forze politiche è arrivato da Valentina Chinnici, di Avanti Insieme. Ha infatti detto: “È come se durante l’incendio di Notre Dame si pensasse solo ad attaccare il sindaco di Parigi. Il mio appello è di ricucire il tessuto cittadino. Sfide importanti che ci attendono: non è tempo di campagna elettorale”.
Gianluca Inzerillo (Sicilia futura), altro consigliere di maggioranza, ha sostenuto che “le responsabilità sono diffuse e non solo del sindaco”.
Barbara Evola, di Sinistra Comune, ha voluto rivolgere un appello a tutti: “È venuto il momento di metterci a programmare. Alluvioni come quelli di giorno 15 sono ormai non fenomeni ma cambiamenti in atto. Dobbiamo intraprendere tutti una strada diversa”.
Francesco Bertolino di Italia Viva, in merito all’emergenza ai Rotoli, ha voluto ricordare l’operato dell’assessore ai Servizi Cimiteriali che si è dimesso: “Roberto D’Agostino – ha detto – ha avuto grande dignità. Ha svolto un lavoro intenso e ha fatto un passo indietro quando è stato necessario”.
L’intervento finale è stato quello di Orlando, che ha fatto una sintesi di quanto già dichiarato nei giorni scorsi: “Io sono responsabile di ciò che accade in città. E ho anche chiesto scusa di ciò che è successo proprio perché non interpreto la politica come sottrarsi alle responsabilità. Ma vi dico anche che, ad esempio, la pulizia dei canali di gronda è di competenza regionale eppure io in alcuni casi mi sono sostituito”.
E ancora in merito al nubifragio: “Gli allarmi dipendono dalla protezione civile regionale che il 15 non dava una situazione di pericolo. Sono io che poi ho chiamato le aziende per farle intervenire”.
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