Nuova bufera politica su Totò Cuffaro. Tutto nasce da un’intervista che Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana ha rilasciato a Il Riformista in vista delle elezioni Europee e facendo il punto sulla situazione del partito.

Il punto cruciale sta sulla risposta alla domanda su quanti elettori potesse muovere la Nuova Dc. “Con l’ultima elezione regionale, due anni fa, abbiamo mosso 140mila elettori. Adesso dopo due anni di lavoro, di sacrificio, di congressi fatti in tutti i Comuni abbiamo fatto il congresso nazionale: siamo anche nel più piccolo comune siciliano, il più sperduto di mille abitanti. Abbiamo rimesso in piedi non solo un’idea, ma anche un metodo: quello di riunire le persone, farle tesserare e portarle a votare. Pensiamo in Sicilia di muovere 250.000 voti”.

La Vardera, “Cuffaro controlla voti? Venga a spiegare in Antimafia”

Non sono tardate le polemiche. De Luca, Nord chiama Sud, ha invocato l’intervento della commissione Antimafia all’Ars.

Ed Ismaele La Vardera, vicepresidente della commissione, ha sottolineato: “È sconcertante leggere che Totò Cuffaro possa ‘controllare’ dei voti. La parola controllo lascia spazio a troppe ambiguità e non si può restare a guardare quando un politico che ha distrutto la reputazione della Sicilia dice che può spostare a suo piacimento oltre 140mila voti per far gola ai grandi partiti. Dopo la nota di Cateno De Luca che chiede l’intervento della commissione Antimafia nazionale, sarà mia premura chiedere al presidente della commissione Antimafia all’Ars, di convocare Cuffaro in modo che possa spiegarci come si spostano tutti questi voti”.

Ed inoltre: “Voglio ricordare che il bene della nostra Isola viene prima della brama di potere e se uno ha la capacità di ‘controllare’ vuol dire che la democrazia ha perso, soprattutto quando si tratta di voti e della libertà dei cittadini. Totò, vergognati”.

La difesa della Dc e l’appello di Cirillo a Mattarella

La Democrazia Cristiana fa quadrato attorno a Cuffaro. Stefano Cirillo, segretario regionale del partito, si appella a Mattarella. E lo fa con una nota “Faccio appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché tuteli le scelte democratiche dei cittadini, compresi i siciliani, che non sono certo politicamente figli di un dio minore”.

“Colpo di teatro di ‘Scateno’ De Luca”

“Questa mattina abbiamo assistito all’ultimo colpo di teatro di Scateno De Luca che invoca l’Antimafia per una parola attribuita a Cuffaro, ma mai proferita dallo stesso come si evince se avesse letto tutto l’articolo del giornale. Le sue discriminazioni – prosegue – imbarazzano perché sono l’ennesimo tentativo di tenere fuori dalla competizione elettorale la Democrazia Cristiana. De Luca si permette di dichiarare falsità e manipolare a suo uso e consumo verità giornalistiche come poco prima aveva fatto Calenda. Le cose che dicono sui siciliani e sulle loro libertà di scelta sono lontane dalla realtà. Se ne facciano una ragione”.

“Nostro elettorato controllato solo da libertà ideologica”

Ed ancora: “La Democrazia Cristiana ha in Sicilia più di quattrocento consiglieri comunali, sei onorevoli all’Assemblea regionale, due assessori regionali, e siamo certi che il nostro elettorato è controllato solo dalla libertà ideologica che non trova da altre parti, men che meno dalle parti di ‘Scateno’ o di Calenda. La DC fa politica in maniera diversa, per cui continui pure a discriminare in modo discutibile e resterà lo ‘Scateno’ che tutti conoscono, ma prima di invocare la strategia dell’antimafia cambi il suo obiettivo perché la Democrazia Cristiana non gli permetterà altre strumentalizzazioni”, prosegue Cirillo.

Infine: “Al contrario di ciò che dicono Scateno De Luca e Calenda, le prossime elezioni europee saranno inquinate e invalidate se, democraticamente, non sarà data la possibilità ad esponenti nazionali della Democrazia Cristiana di partecipare democraticamente alla competizione elettorale”.

 

Articoli correlati