Caccia alle risorse alla regione siciliana. La bocciatura del rendiconto generale del 2020 avvenuta ieri davanti alla orte dei Conti non arriva a sorpresa e anche se, come dice l’assessore Falcone, non avrà conseguenze finanziarie sulla tenuta dei conti, adesso è necessario allineare tutti i bilanci dal 2020 ad oggi. Una manovra non semplice da un punto di vista tecnico che arriva proprio mentre si prepara la così detta finanziaria bis

Cambia l’approccio della finanziaria bis

Per effetto di tutto ciò cambia l’approccio proprio alla finanziaria bis che nasceva per trovare i fondi necessari a coprire gli extracosti dei Comuni sopportati per inviare i rifiuti all’estero, per il salvataggio dell’Ast ma anche per la seconda ondata di stabilizzazione dei Pip e per la crisi idrica e quella agricola più in generale.

Una manovra che sale a 350 milioni

In termini di costi, la manovra, inizilamente prevista in 100 milioni, sale intorno ai 350 milioni. Di questi, 60 dovranno essere destinati ai Comuni per i rifiuti inviati all’estero; 15 milioni a Siciliacque per combattere la crisi idrica a Trapani; 7 milioni per la nuova ondata di stabilizzazioni dei Pip e 6 milioni e mezzo per l’Ast. ma servono anche quasi 170 milioni per coprire tante altre piccole spese e per gli accantonamenti formali necessari ad evitare nuovi problemi di natura contabile.

Correttivi a marzo

Delicato un successivo passaggio tecnico. La manovrina dovrebbe essere approvata dalla giunta ai primi di marzo se i conti quadreranno entro la prossima settimana in assessorato, poi andrà in commissione all’Ars e Sala d’ercole potrebbe affrontarla subito dopo Pasqua.

Inn fase di valutazione si sono, però, i tempi degli assestamenti resi necessari dalla sentenza della Corte dei Conti sul 2020. Bisogna valutare se le norme di assestamento possono essere proposte insieme alla manovra bis e, soprattutto, se sia politicamente utile portare insieme in aula le due cose.

Nel caso si optasse per norme separate la priorità potrebbe essere data proprio alla correzione dei conti 2020/2023 e quindi la manovra bis potrebbe slittare in primavera inoltrata anche se si punta a non arrivare in nessun caso a ridosso dell’estate anche perchè incombono le elezioni europee di giugno