“Io offendo i  siciliani? E’ una menzogna. I siciliani li offende lui con le sue nomine”. Carlo Calenda, leader di Azione, deputato eletto in Sicilia ma c he in Sicilia è tornato di rado, sbarca nell’Isola quattro giorni dopo lo scontro verbale con il governatore Renato Schifani alla festa dei giovani azzurri. E lo fa non per cercare la pace ma per rincarare la dose.

Commissariare la Sicilia

“Bisogna commissariare la Sicilia, deve essere lo Stato a erogare i servizi. Non c’è un’altra soluzione” sostiene il leader di Azione secondo il quale l’Ars non si occupa dei siciliani e neanche la Regione.

E’ un rimarcare la sua posizione, quella di Carlo Calenda, leader di Azione, a quattro giorni dallo scontro verbale alla festa dei giovani azzurri con il Presidente Renato Schifani che lo accusa di aver offeso la Sicilia e i siciliani, sbarca nell’Isola per rincarare la dose. Parla di una Sicilia dove non funziona niente per colpa della Regione e nega di aver offeso i siciliani. Al contrario sostiene, da eletto in Sicilia, che la sua è una battaglia per i siciliani.

Il nuovo attacco

“Ad offenderli è Schifani con le sue nomine. Mette un giovane come Genovese alla guida dell’Ast sol perché gli serve l’appoggio di Lombardo. Sarà un bravo ragazzo ma che competenza può avere a 29 anni. E questo avviene in una regione nella quale il tasso di uso dei mezzi pubblici è il più basso d’Italia”

Per Calenda la situazione è ormai incancrenita, “lo Statuto Autonomistico ha fallito e la situazione può solo peggiorare per effetto di una classe politica che guarda solo ai propri interessi, che sta opprimendo la Sicilia”

Poi attacca sulle mancette, sulla crisi idrica che non viene gestita, sulle nomine appena fatte e porta ad esempio di clientelismo politico la scelta del giovane Luigi Genovese quale Presidente Ast

La replica di Caruso

“Calenda parla di “indecenza” ma ignora i dati economici: negli ultimi due anni Bankitalia e Istat hanno certificato che la Sicilia è stata una delle poche regioni a registrare una crescita doppia rispetto alla media nazionale, con un aumento del Pil dell’1,3% nel 2024 e del 2,1% nel 2023. L’occupazione è salita del 4,6%, ben oltre il resto del Paese e del Mezzogiorno. Il disavanzo, che all’inizio della legislatura era enorme, è stato quasi azzerato grazie a una gestione seria e rigorosa, rafforzando così la credibilità finanziaria della Regione riconosciuta anche dalle agenzie di rating internazionali. Questa non è “barbarie”, ma ripresa concreta” dice il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso.

“Oltre ai dati economici positivi – prosegue – la Sicilia sta affrontando con decisione anche il problema dei rifiuti. Il presidente Schifani ha dimostrato di avere la fermezza necessaria per superare decenni di inerzia e speculazioni, promuovendo una politica del fare, lontana dalla demagogia. La scelta strategica di puntare sui termovalorizzatori è un passo concreto e necessario per migliorare la qualità della vita dei cittadini, ridurre i costi di gestione e contrastare le situazioni opache che spesso hanno caratterizzato questo settore. Per non parlare della semplificazione amministrativa e delle politiche liberali varate in questi anni che stando rendendo la nostra isola sempre più attrattiva”.

Cirillo: “Calenda fascista con i siciliani che lo hanno eletto”

“Di nuovo, oggi, in Sicilia per sproloqui, con altre offese anche al presidente Schifani. Ed inoltre in una delle giornate più drammatiche, segnata dall’invasione di Gaza e dal silenzio che circonda
la tragedia del popolo palestinese, è imbarazzante dover assistere al video in cui il senatore Carlo Calenda si atteggia a “prefetto Mori” e arriva perfino a teorizzare il commissariamento della Sicilia e del suo Parlamento” attacca Stefano Cirillo segretario regionale della DC.

“Affermare che la Sicilia debba essere commissariata e i Parlamentari mandati al confine, rappresenta il massimo disprezzo verso la nostra democrazia. Se davvero Calenda è convinto delle sue parole, cominci a commissariare se stesso o abbia il coraggio di dimettersi, visto che è
stato eletto proprio in Sicilia.

Richiamare il prefetto Mori come modello per la nostra terra è un insulto gravissimo. Non siamo ai tempi del fascismo: la Sicilia non ha bisogno di pieni poteri né di metodi autoritari, e tantomeno di
salvatori calati dall’alto. La Sicilia ha un Parlamento, istituzioni, un’Autonomia Speciale conquistata con sacrificio, e soprattutto un popolo che merita rispetto.

Trattare i siciliani come incapaci di autogovernarsi è l’arroganza di chi non conosce la nostra storia e disprezza la nostra autonomia. Il senatore Calenda, eletto anche dai cittadini siciliani, per una volta onori davvero questo ruolo, faccia sentire la sua voce non per offendere la Sicilia, ma anche a nome della Sicilia, per chiedere con forza il riconoscimento dello Stato di Palestina e contro il genocidio che si sta consumando a Gaza”, conclude.