All’indomani della diatriba sorta alla festa dei giovani Azzurri che ha indotto il presidente della Regione Renato Schifani ad abbandonare il raduno ritenendo che il leader si Azione Carlo Calenda avesse offeso la Sicilia e i siciliani è una pioggia di solidarietà a Schifani e di condivisione della sua scelta.
Gli interventi degli ex Presidenti
“Il Presidente Renato Schifani, scegliendo di lasciare la convention di San Benedetto, ha compiuto un gesto che onora l’intera comunità siciliana” commenta l’ex presidente della regione Raffaele Lombardo.
“Non una reazione d’impulso, ma la ferma difesa dell’identità, della storia e della dignità di milioni di siciliani. Riconosciamo in questo atto il valore di un Presidente che rappresenta con serietà e coraggio la nostra terra” aggiunge il leader degli autonomisti
Più articolato e in due tempi l’intervento dell’altro ex Presidente della coalizione, Totò Cuffaro “So che potrebbe risentirsi, ma con educazione suggerirei a Calenda di emendare il suo saccente eloquio sulla Sicilia e sui siciliani ricorrendo ad una meditata lettura dell’immaginario dialogo tra Garibaldi e Ippolito Nievo consegnatoci del genio letterario e umano di Leonardo Sciascia ne ‘Il quarantotto’, uno dei quattro racconti contenuti nell’opera ‘Gli zii di Sicilia'”.
“Gli servirà a recuperare la saggezza necessaria a comprendere che il popolo siciliano ‘ha bisogno di essere conosciuto e amato in ciò che tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice…’. E, in più, un piccolo segreto: la saggezza non si compra in Parlamento, per di più ricorrendo a dileggianti e gratuite semplificazioni nei confronti di una terra che gli ha permesso di diventare senatore della Repubblica, della cui complessità e ricchezza dovrebbe imparare a farsi carico in termini
di conoscenza e di azione politica (più che di Azione)” aggiunge il segretario nazionale della Dc.
“Ma forse è chiedergli troppo, come bene ha fatto comprendere a chi non se ne fosse accorto il risoluto atteggiamento tenuto dal Presidente Schifani, al quale credo i siciliani debbano essere grati al di là di ogni appartenenza o simpatia politica”, conclude.
Il ritorno di Calenda sui social
Oggi, però, il leader di Azione, con un post su Facebook, torna alla carica: “Penso che la Regione Sicilia sia costruita per opprimere i siciliani con un neo feudalesimo inaccettabile. Andrebbe perpetuamente commissariata con un governo tecnico”.
E Cuffaro ritorna a rispondergli a stretto giro “Esimio Calenda, ‘Iniuriam qui facit, quam qui accipit turpior est’ – Seneca (‘È più vergognoso chi fa l’offesa che chi la subisce’). Insultare non ti farà apparire né saggio né capace. Chi offende si disonora; chi subisce mantiene la dignità… e noi siciliani ne abbiamo da vendere. Parlare tanto e produrre poco, costruendo palazzi di lamentele
contro chi lavora davvero sembra essere il tuo abito preferito: per me, il tipico comportamento da populista”.
Mancuso: “Offese gratuite e inaccettabili”
“Le parole pronunciate da Carlo Calenda sono un’offesa gratuita e inaccettabile nei confronti della Sicilia e dei siciliani. Definire la nostra terra e la nostra classe dirigente con toni sprezzanti significa colpire la dignità di milioni di persone che ogni giorno lavorano, si sacrificano e portano avanti con orgoglio la storia della nostra comunità” – dichiara l’on. Michele Mancuso, deputato di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana.
“Il Presidente Renato Schifani, lasciando la convention dei Giovani di Forza Italia a San Benedetto del Tronto, ha compiuto un gesto che va oltre la politica: ha difeso l’onore della Sicilia, dimostrando fermezza, serietà e coraggio. Non un atto d’impulso, ma la reazione di chi ha a cuore l’identità e il rispetto della nostra terra” – prosegue Mancuso.
“Da siciliano e da uomo delle istituzioni – conclude – respingo con decisione ogni tentativo di infangare l’immagine della nostra isola. Ribadisco il mio pieno sostegno al Presidente Schifani e al suo governo, convinto che il lavoro serio e concreto per lo sviluppo della Sicilia valga molto più delle provocazioni e delle offese”.
Turano: “Se disprezza tanto Sicilia e siciliani si dimetta dal seggio al senato al quale i siciliani lo hanno eletto”
“Per Carlo Calenda i politici siciliani sono incapaci, assenti e non fanno nulla. Quindi parla di sé stesso visto che in Sicilia non è tornato nemmeno per una granita, dopo essere stato eletto alle politiche del 2022 nella circoscrizione Sicilia Occidentale” ricorda l’assessore regionale all’istruzione, il leghista Mimmo turano.
“Calenda sii consequenziale: dimettiti. Lascia il seggio al Senato a un siciliano, che almeno conosce la strada per arrivare in Sicilia” aggiunge in un video sui social l’assessore Turano.






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