Il deputato regionale del M5S Giancarlo Cancelleri ha inviato una lettera alle associazioni di categoria per chiedere che sfiducino gli esponenti di Confindustria Ivan Lo Bello e Antonello Montante dalle cariche ricoperte alle Camere di commercio in Sicilia a motivo delle inchieste che li vedono coinvolti.

Destinatari della lettera sono Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia, Filippo Ribisi (Confartigianato Imprese), Vittorio Messina (Confesercenti), Alessandro Chiarelli (Coldiretti), Giuseppe Cascone (Cna), Maurizio Pucceri (Casartigianati), Orazio Platania (Libere associazioni artigiane), Fabio Moschella (Cia), Ettore Pottino (Confagricoltura), Nello Lentini (Sicilia imprese), Gaetano Mancini (Confcooperative), Pietro Piro (Legacoop), Michele
Cappadona (Associazione generale coop Italiana).

Ecco il testo della lettera:

Egregi Presidenti,
in questo momento il bisogno di chiarezza nella vita pubblica della nostra Regione non può fare a meno di segnali forti e incontrovertibili contro fenomeni criminogeni e scandalistici che stanno offuscando sempre di più l’immagine delle Istituzioni con l’unico risultato di demolire la loro credibilità agli occhi dei cittadini di questa Regione.

Paolo Borsellino diceva che “non basta essere onesti, bisogna anche apparire onesti”.

Non provo vergogna nel dire che per molto tempo ho pensato che questa frase fosse costruita male, non riuscivo a spiegarmi come, una persona di tale animo e levatura culturale, avesse potuto commettere un errore così banale, mettere in primo piano, in una società come la nostra, l’apparenza piuttosto che la sostanza.

Ma come spesso accade, i grandi uomini come Borsellino hanno ben chiaro gli obbiettivi da raggiungere, anche quando questo è talmente lontano che i più non lo vedono, ed io non lo vedevo.

Quando però ho letto l’ennesima notizia degli scandali relativi alle indagini della Procura di Potenza, quando ho letto le intercettazioni nelle quali si parlava di un vero e proprio sistema di spartizione di favori e di posti di potere, in quel momento, ho capito appieno cosa volesse dire Borsellino: non parlava dell’apparenza esteriore, non si riferiva all’apparire del nostro io, parlava dell’esempio che diamo agli altri, della dimostrazione della nostra onestà in maniera chiara ed inconfutabile.

In definitiva, in una terra come la nostra, non possiamo solo essere onesti, dobbiamo soprattutto darne dimostrazione ogni giorno a tutti coloro che hanno bisogno di guide moralmente valide ed autorevoli.

Nessuno di noi può pensare di essere al riparo da critiche quando sediamo accanto a qualcuno la cui immagine viene macchiata da indagini ed intercettazioni che non lasciano nessun dubbio sul loro modo di agire quotidiano.

Lo scandalo cosiddetto “Trivellopoli”, nel quale il dottor Gemelli intesseva relazioni, sia con il presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, il dottor Montante, che con il presidente della Camera di Commercio di Siracusa, il dottor Lo Bello, non può lasciare impassibili voi e le associazioni di categoria che vi pregiate di presiedere a livello regionale.

Non può lasciarvi impassibili soprattutto perché i vostri rappresentati siedono accanto a loro nei consigli camerali e con la loro presenza li mantengono alla guida di Istituzioni che dovrebbero essere sgombre da ombre, oltre ogni ragionevole dubbio.

Avete la responsabilità oggi di dimostrare a tutto il popolo siciliano che cambiare si può e si deve, avete la possibilità di liberare quelle Istituzioni da chi le adombra con la sua presenza, avete la possibilità di presentare e votare una mozione di sfiducia nei confronti dei presidenti delle Camere di Commercio di Siracusa e Caltanissetta, atto previsto dagli statuti, perché “non basta essere onesti, bisogna anche apparire onesti”.

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