Numerose famiglie alle prese con i canoni d’affitto degli alloggi popolari Iacp. Devono pagare o non devono pagare l’affitto della propria casa all’istituto?

“Da giorni gli inquilini assegnatari di case Iacp ci chiamano per avere dei chiarimenti, dopo aver ricevuto dall’istituto la risposta il canone va pagato. Di fatto – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – il governo regionale, a fine marzo, per l’emergenza Covid-19, tra le misure a sostegno delle famiglie, ha stanziato 27 milioni di euro. Questa somma, coperta con i fondi europei, avrebbe dovuto assicurare per sei mesi gli introiti agli istituti autonomi case popolari, sgravando così le famiglie dal canone di locazione. Ma sembra che non stia andando in questo modo. Chiediamo urgentemente chiarezza”.

“Fermo restando che questo provvedimento stabilisce di fatto una disparità tra assegnatari di case popolari Iacp e assegnatari di case popolari comunali, che non hanno accesso a questa forma di sostegno. Malgrado ciò, senza la sua attuazione – aggiunge Zaher Darwish – si rischiano di vanificare le pur poche iniziative che potevano dare sollievo alle famiglie già in grave difficoltà economica e più esposte alle ripercussioni della crisi. Se i fondi Poc non sono immediatamente disponibili, questo può mettere a rischio la stabilità economica delle persone e anche dell’Istituto. Chiediamo pertanto che venga fatta chiarezza, in modo che gli istituti possano dare informazioni precise e corrette agli inquilini e la Regione possa intervenire immediatamente per garantire la solidità agli istituti e l’applicazione del decreto”.

Con l’annuncio del decreto con i 27 milioni di euro da parte del governo regionale, le famiglie assegnatarie di un alloggio popolare, già in grave difficoltà a causa del Covid19, avevano tirato un sospiro di sollievo. La misura avrebbe dovuto riguardare oltre 50mila utenti.

Tutto ciò sino a quando, il 24 aprile scorso, sul sito dello Iacp di Palermo, è comparso un avviso che invita gli inquilini a pagare. A denunciare la grave situazione anche Claudio Fava, presidente della Commissione regionale Antimafia che in quell’occasione aveva dichiarato: “Avevamo già visto delibere del governo regionale incapaci di produrre effetti concreti. È successo con i fondi per i Comuni, annunciati in pompa magna ma ancora fermi, ed ora sta succedendo con la sospensione dei canoni IACP. Eppure l’intervento sulla materia era una delle priorità per affrontare la crisi sociale derivata dal Covid19, una misura che avrebbe consentito respiro per migliaia di famiglie siciliane”.

E ancora: “Ad oggi, a settimane dalla pubblicazione della delibera, nessun canone risulta sospeso. Anzi in bella mostra sul sito dello IACP di Palermo campeggia una comunicazione che sbugiarda le dichiarazioni del governo Musumeci. Una situazione inaccettabile a cui occorre con urgenza porre rimedio, perché alimentare false illusioni è un gesto irresponsabile, soprattutto in una fase drammatica come quella che stiamo vivendo”.

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