I cittadini residenti negli alloggi popolari, dovranno, a quanto pare, pagare regolarmente il canone di locazione nonostante l’emergenza Covid19.
L’11 aprile scorso, con toni trionfalistici, il governo regionale aveva annunciato lo stanziamento di 27 milioni di euro per “oltre 50 mila utenti che non dovranno pagare l’affitto del proprio alloggio popolare per i prossimi sei mesi”.
In quell’occasione, Musumeci aveva dichiarato: “Un provvedimento che rientra nell’ampio quadro varato dal mio governo di sostegno e aiuti alle famiglie e all’economia dell’isola, per fronteggiare l‘epidemia. Le doverose restrizioni devono accompagnarsi a concreti aiuti alle persone, affinché tutti mantengano quella dignità che consenta di confidare nel futuro”.
Ma le cose potrebbero andare diversamente. Gli inquilini di alloggi popolari, a questo punto, non sanno cosa fare.
La denuncia viene dal presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava.
“Avevamo già visto delibere del governo regionale incapaci di produrre effetti concreti – dice Fava -. È successo con i fondi per i Comuni, annunciati in pompa magna ma ancora fermi, ed ora sta succedendo con la sospensione
dei canoni IACP.
Eppure l’intervento sulla materia era una delle priorità per affrontare la crisi sociale derivata dal Covid19, una misura che avrebbe consentito respiro per migliaia di famiglie siciliane”.
Fava entra poi nel dettaglio: “Ad oggi, a settimane dalla pubblicazione della delibera, nessun canone risulta sospeso. Anzi in bella mostra sul sito dello IACP di Palermo (vedi foto, ndr) campeggia una comunicazione che sbugiarda le dichiarazioni del governo Musumeci. Una situazione inaccettabile a cui occorre con urgenza porre rimedio, perché alimentare false illusioni è un gesto irresponsabile, soprattutto in una fase drammatica come quella che stiamo vivendo”.
Nella nota apparsa sul sito dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Palermo si legge testualmente: “A seguito delle notizie diffuse dalla stampa, nonché della pubblicazione della Delibera di Giunta del Governo Regionale, si informano i conduttori, a qualsiasi titolo, di alloggi popolari che allo stato non sussistono motivazioni che esentino dal pagamento del canone di locazione degli alloggi. Eventuali variazioni saranno immediatamente rese note mediante pubblicazione sul sito istituzionale all’indirizzo www.iacp.pa.it.
Ulteriori notizie potranno essere date telefonando all’Urp al numero 0916011631″.
Non si conoscono al momento ulteriori dettagli della questione, rispetto alla quale vi terremo ovviamente informati.
Aggiornamento: L’Iacp di Palermo con una nota estremamente tecnica inviata attraverso un indirizzo di posta elettronica pec che respinge mail di risposta o in ingresso e dunque rende impossibile ulteriori contatti, domande e precisazioni, precisa alcune cose.
In particolare fa presente che l’Istituto si regge esclusivamente sui canoni di locazione unico introito dello Iacp. Sulla scorta dei dati, dicono dallo Iacp si registra un gettito annuale di 9 milioni e 250mila euro con una media di 770mila euro al mese a fronte di una spesa media mensile per la gestione e i servizi di 768mila euro ove la voce più consistente è quella del personale pari a 375mila euro seguita da 100 mila euro per le manutenzioni e 30mila euro per i canoni condominiali.
In base a questi dati con la riduzione di circa il 50% dei canoni mensili dovuta all’emergenza covid19 non si potrà pagare il personale e garantire i servizi. Per far fronte alla situazione il governo regionale ha costituito un fondo di 27 milioni di euro con provvedimento del 7 aprile ma “non è stato ancora pubblicato alcun provvedimento definitivo di assegnazione di somme” quindi “allo stato non sussistono motivazioni che esentino dal pagamento del canone di locazione”. Ma lo Iacp assicura che verrà pubblica immediatamente qualsiasi variazione
Il direttore dello Iacp conclude con “mi dissocio fermamente dall’affermazione dell’Onorevole Fava laddove il nostro avviso sbugiarda l’iniziativa del governo regionale ritenendo la stessa, invece, di rilevante efficacia per tutti gli istituti dell’isola che, peraltro, hanno tutti pubblicato ugualmente avviso di precisazione similare al nostro”
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