Prosegue il lavoro congiunto tra Regione Siciliana e Comune di Palermo per proporre il capoluogo siciliano come candidato italiano ad accogliere la sede dell’Amla, l’Autorità europea per la lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, di prossima istituzione.
Nasce Comitato tecnico per la candidatura
Nella sede di Palazzo delle Aquile, alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, è stato costituito il Comitato tecnico che seguirà il percorso della candidatura. Il gruppo di lavoro è coordinato dal professore Bartolomeo Romano, ordinario di diritto penale presso l’Università di Palermo e consigliere giuridico del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ne fanno parte esperti e rappresentanti delle istituzioni, tra questi il capo della segreteria particolare del presidente della Regione Marcello Caruso, il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, l’assessore comunale all’Urbanistica Maurizio Carta, il professore ed ex assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, il direttore del dipartimento di Scienze politiche dell’università di Palermo Costantino Visconti e il magistrato ed ex assessore regionale Giovanni Ilarda.
“Palermo come città simbolo per l’affermazione della legalità”
“La costituzione del Comitato – dice Renato Schifani – rappresenta un passaggio fondamentale per rafforzare il ruolo di Palermo come città simbolo per l’affermazione della legalità, rivalutando il prezioso rapporto con l’Europa, in continuità con le premesse poste in occasione del mio recente incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Siamo convinti che, se l’Autorità dovesse insediarsi in città, ciò contribuirebbe in modo determinante all’ulteriore sviluppo del nostro territorio e costituirebbe una concreta e ulteriore attestazione di vicinanza delle istituzioni alla voglia di riscatto e crescita culturale e civile di tutti i siciliani che credono nel valore del quotidiano impegno contro ogni forma di criminalità».
Il sogno della sede europea dell’Amla
“Ritengo che Palermo possa concretamente aspirare a rappresentare l’Italia come sede europea dell’Amla – aggiunge il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – in virtù della sua storia e del fondamentale contributo che numerosi suoi figli, uomini e donne delle istituzioni e vittime del dovere, hanno dato alla lotta alla mafia. È grazie alla capacità di visione di questi eroi che, nel 2000, proprio a Palermo, è stata firmata la Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale che oggi conta l’adesione di 190 Stati. La “Convenzione di Palermo”, per la quale viene universalmente riconosciuto il ruolo fondamentale del lavoro compiuto dalla magistratura palermitana e dal giudice Giovanni Falcone, costituisce oggi lo strumento giuridico più importante per il contrasto al crimine organizzato”.
La proposta di candidatura avanzata a Palazzo Chigi è stata supportata da numerosi enti pubblici e privati disponibili a contribuire, ciascuno per le proprie competenze, allo sviluppo delle attività dell’Amla: l’Università di Palermo, gli Ordini degli avvocati e dei commercialisti, il Distretto giudiziario della Corte d’Appello e le fondazioni “Gaetano Costa”, “Giovanni Falcone”, “Rocco Chinnici”, “Progetto Legalità”, “Luigi Einaudi” e “Sicilia”, “Caponnetto”, la “Fondazione Sicilia”, il Centro studi “Cesare Terranova” e il “Siracusa international institute for criminal justice and human rights”.
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