Cambio di guardia al comando provinciale dei carabinieri di Agrigento. Questa mattina, 5 settembre, il comando provinciale dei carabinieri ha accolto ufficialmente tre nuovi ufficiali, il capitano Davide Di Clampi, Marco Massimino e Lorenzo Longo, in una cerimonia che ha sottolineato l’importanza del servizio alla comunità e la continuità nell’azione di sicurezza e territorio. Il timone è passato a tre ufficiali, i quali vantano una solida preparazione accademica e un significativo bagaglio di esperienze e competenze, maturate in contesti complessi.
I tre nuovi ufficiali, Lorenzo Longo
A dare ufficialmente il benvenuto ai nuovi ufficiali, è stato il comandante provinciale, Nicola De Tullio.
Il capitano Lorenzo Longo, 55 anni, è stato nominato nuovo comandante del Nucleo Investigativo del reparto operativo dei carabinieri di Agrigento, subentrando al colonnello Luigi Balestra, trasferito al reparto anticrimine di Palermo. Durante il suo triennio alla guida del nucleo investigativo, Balestra ha condotto numerose operazioni di grande rilevanza, collaborando strettamente con la direzione distrettuale antimafia di Palermo e le procure di Agrigento e Sciacca.
Tra le operazioni più significative condotte da Balestra si segnalano l’operazione antimafia “Condor” (Gennaio 2023) e le indagini sul crimine organizzato nei comuni di Lucca Sicula e Burgio (Marzo 2024). Inoltre, le operazioni “Levante” e “Zefiro”, mirate a contrastare lo spaccio di stupefacenti a Lampedusa, hanno avuto luogo tra Febbraio e Luglio 2023.Le indagini sotto la sua direzione hanno anche portato all’arresto dei presunti responsabili di diversi omicidi avvenuti nella provincia, inclusi casi di femminicidio e omicidi plurimi.
Il Capitano Longo, originario di Lecce e arruolatosi nei Carabinieri nel 1988, ha accumulato una vasta esperienza nel corso della sua carriera. Dopo aver frequentato la Scuola Sottufficiali Carabinieri di Velletri, ha prestato servizio in vari reparti, tra cui il Nucleo Operativo della Compagnia di Sciacca e il Comando Provinciale di Agrigento. Ha ricoperto ruoli chiave come Responsabile dell’Aliquota Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria di Sciacca e Comandante della Stazione Carabinieri della stessa città.
Dal 2020, dopo essere stato promosso a Sottotenente, ha guidato il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marsala. Con la sua nomina al Nucleo Investigativo di Agrigento, ci si aspetta che Longo continui a garantire un elevato standard di sicurezza e giustizia nella provincia, affrontando le sfide legate alla criminalità con competenza e determinazione.
Davide Di Campli
l Capitano Davide Di Campli, 31 anni, è stato ufficialmente destinato al comando della compagnia carabinieri di Canicattì, subentrando al maggiore Luigi Pacifico, che ha guidato la compagnia per cinque anni prima di essere trasferito al comando del nucleo antisofisticazione e sanità (N.A.S.) di Palermo.
Durante il suo mandato, il maggiore si è contraddistinto per la sua costante attenzione alle esigenze della comunità, instaurando solidi rapporti con le istituzioni locali. La sua leadership ha portato a significativi risultati in ambito investigativo, tra cui l’operazione “Predator”, che ha avuto come obiettivo l’individuazione degli autori di una rapina violenta ai danni di due anziani a Racalmuto.
Il capitano Di Campli, originario di Lanciano (CH), ha conseguito una laurea magistrale in giurisprudenza dopo aver frequentato il 196° corso presso l’Accademia Militare di Modena e il 25° corso di applicazione presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. La sua carriera è caratterizzata da un’importante esperienza internazionale: ha prestato servizio nel 7° Reggimento Carabinieri “Trentino-Alto Adige”, partecipando a diverse missioni all’estero. In particolare, ha svolto compiti di addestramento delle forze di polizia locali e garantito la sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Kiev.
Nel suo ultimo incarico, il capitano Di Campli ha guidato il Nucleo Operativo e Radiomobile del Reparto Territoriale di Mondragone (CE), dove ha coordinato attività investigative contro la criminalità comune e organizzata, dimostrando capacità di leadership e competenza nella gestione delle emergenze.
Con la sua nomina a Canicattì, ci si aspetta che il Capitano Di Campli continui a promuovere un dialogo attivo con la comunità locale e a mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza, seguendo le orme del suo predecessore. I cittadini di Canicattì possono contare su un nuovo comandante motivato e preparato, pronto a fronteggiare le sfide del territorio con professionalità e dedizione.
Marco Massimino
Il Capitano Marco Massimino, 31 anni, è stato ufficialmente assegnato al comando della Compagnia carabinieri di Licata, succedendo ad Augusto Petrocchi, trasferito al Comando Compagnia di Vibo Valentia. Petrocchi ha guidato la Compagnia di Licata per tre anni, distinguendosi per la sua eccellente gestione in un territorio complesso, caratterizzato da sfide legate alla criminalità comune e organizzata.
Durante il suo mandato, Petrocchi ha dimostrato una particolare dedizione alla comunità, svolgendo un ruolo cruciale durante la tragedia della fuga di gas che ha colpito il comune di Ravanusa l’11 dicembre 2021. La sua presenza costante e il supporto offerto ai cittadini in quel momento difficile hanno lasciato un segno profondo nella memoria collettiva della comunità.
Il nuovo comandante, Marco Massimino, è nato a Roma nel 1993 e ha intrapreso la carriera militare con grande determinazione. Dopo aver frequentato il 196° corso presso l’Accademia militare di Modena e il 25° corso di applicazione presso la Scuola Ufficiali carabinieri di Roma, ha conseguito una laurea magistrale in giurisprudenza. La sua formazione accademica si è accompagnata a esperienze pratiche significative.
Dal 2019 al 2021, Massimino ha ricoperto il ruolo di Comandante di Plotone presso la Scuola marescialli e brigadieri dei carabinieri di Firenze, dove si è occupato dell’addestramento degli allievi marescialli. Successivamente, ha guidato il nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Torre del Greco, operando in un contesto particolarmente impegnativo dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica
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