Un carabiniere del nucleo radiomobile di appena 43 anni si è tolto la vita nella caserma di corso Calatafimi a Palermo.

Una tragedia per i colleghi che hanno scoperto il corpo del militare privo di vita. L’uomo si è impiccato nei bagni del reparto.

Sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare la morte.
Non si conoscono le cause dell’estremo gesto.

Il carabiniere lascia la compagna e una bimba di 17 mesi.

Per i colleghi un dolore immenso.

” Mah perché??? Possibile che non ci sia un sostegno psicologico valido !!! Ci vai… ti dicono tutto bene.. poi ti ritrovi un altro morto ! davvero… dovrebbero inserire un nuovo regolamento. In arruolamento non si può continuare a mietere vittime se non piace il lavoro , se.. ci si rende conto dopo ..che siamo arruolati che il lavoro che si svolge non rappresenta il nostro volere dimettetevi!!! Si trova qualcos’altro ma la vostra vita Vale , Vale…tanto…sia per la piccina che crescerà senza un papà”.

“Da esterno, civile, proposi anni fa di seguire periodicamente agenti e funzionari civili, anche sanitari che si adoperano in questo ambito lavorativo a controlli periodici da parte del servizio psicologico;la risposta dei dirigenti ASL, fu quella che era un costo non previsto.
Vi lascio immaginare lo schifo che ho provato in quella situazione.
Siamo tutti abbandonati a noi stessi”.

“Quanti sono quest’anno? Dai media silenzio quasi totale, passa la notizia del singolo ma nessun giornalista si chiede il perché di queste morti”.

“Basta basta basta non so spiegarmi il xchè di questi gesti.. mi piange solo il cuore… nessuno mai può capire ciò che ogni giorno la vostra vita fatta di stress e ore di lavoro x salvaguardare le nostre vite…onore a voi uomini e donne…r.i.p”.

“Succede sempre più spesso, purtroppo. Questi nostri eroi hanno bisogno di avere più sostegno, molti sono poco più che ragazzi e tutti i giorni sono messi a dura prova, chi può prenda provvedimenti a tutela di questi Angeli che vegliano su tutti noi. R. I. P”.

“Sconvolto dell’ennesimo episodio di suicidio del collega e, amareggiato perché ancora non è stato programmato un incontro collegiale nazionale tra le FF.OO. e FF.AA., per studiare il problema di tanti suicidi di colleghi. R.I.P. e sentite condoglianze alla famiglia.

Il ricordo del Sim Carabinieri
Anche Giovanni ha deciso di lasciarci. Chi era Giovanni? Cosa dicono i suoi colleghi di lui? Cosa ha fatto scattare questa molla che si sta sempre più insinuando tra gli appartenenti delle Forze di Polizia ?

Ebbene, Giovanni era un giovane Appuntato Scelto dei Carabinieri, ben voluto da tutti, capace, serio e altamente professionale. Al 13° RGT Friuli Venezia Giulia di Gorizia sono ancora intorpiditi dalla triste notizia, proprio i colleghi dove Giovanni ha trascorso gran parte della propria carriera prima di approdare al Nucleo Radiomobile di Palermo, dove alla stessa stregua era già riuscito a catturare l’affetto e la stima da parte di tutti.

Da nord a sud la notizia ha devastato i cuori di tutti i colleghi, che si stringono attorno la famiglia per lenire il dolore che deriva da questa infame tragedia. Un pensiero alla sua piccola di 17 mesi, alla compagna, alla famiglia tutta. Che strazio, che dolore!

La sua voglia di combattere l’aveva espressa anche associandosi al SIM Carabinieri, segno evidente di una voglia di rivendicare i diritti di chi, come lui, ha bisogno di attenzioni. Purtroppo nessun segnale premonitore, nulla che potesse far capire cosa aveva in mente, nulla da poter fare per Giovanni.
Riposa in pace Caro Giovanni. Sim Carabinieri.

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