“La politica locale può fare e deve fare. Si crei un fondo a sostegno delle imprese energivore o si spalmi nel corso del prossimo anno il pagamento della Tassa di soggiorno prevista per il 15 ottobre”. A chiederlo al sindaco di Palermo e ai sindaci della provincia è Marco Mineo, presidente di Assohotel Confesercenti Palermo.

Le parole di Mineo

“Negli ultimi mesi confrontandomi con gli associati non si parla d’altro: con questi costi, resistere e rimanere sul mercato diventa impossibile. Ieri un albergatore mi ha mostrato la bolletta della luce relativa al mese di luglio: nel 2021 era di 10 mila euro ora è lievitata a 40 mila” aggiunge.

Somme spropositate a cui si aggiungono le imposte locali. “Non è vero che le Amministrazioni locali non possono fare nulla. Tributi come la Tari hanno un peso importante per le aziende ed il 15 ottobre c’è anche la scadenza per il versamento della Tassa di Soggiorno relativa, tra l’altro, al trimestre più “caldo” in tutti i sensi.

I Comuni – prosegue Mineo – possono fare finta di niente o provare a rendere la vita più facile alle imprese. Sarebbe un bel gesto rimuovere il trimestre della Tassa di soggiorno oppure spalmarlo nel corso del prossimo anno (sperando che le cose possano regolarizzarsi), oppure creare con quelle somme un fondo da cui le imprese energivore che hanno ricevuto bollette della luce o del gas stratosferiche, possano attingere per alleviare una situazione di guerra che perdura ormai da tre anni tra pandemia e crisi energetica”.

La manifestazione in Sicilia

Una grande mobilitazione. Promossa dalle associazioni datoriali e sindacali di categoria. Per fare sentire la voce della Sicilia che lavora, che produce, che soffre gli effetti della crisi energetica. Per dire no al caro bollette che ha ridotto in ginocchio le imprese, i lavoratori che rischiano anche di subire i contraccolpi delle crisi aziendali, le famiglie.

I vertici di Confcommercio Sicilia, Cna Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Cidec, Confesercenti Sicilia, Claai Sicilia, Uiltucs Sicilia, Cgil Sicilia, Filcams Sicilia e Casartigiani Sicilia si sono riuniti in videoconferenza per decidere la data di una manifestazione “che intende lasciare il segno”, dice una nota, per lanciare un chiaro segnale ai Governi regionale e nazionale: così non si può più andare avanti, servono provvedimenti immediati.

La giornata scelta è lunedì 7 novembre In questo mese, fanno sapere i promotori dell’iniziativa, sarà in moto la macchina dell’organizzazione, saranno coinvolti quanti più associati e iscritti, sarà con cura la piattaforma rivendicativa e predisposta una strategia di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni. Il prossimo step sarà una riunione organizzativa in programma per la prossima settimana.

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