“L’aumento dell’energia elettrica non è stato un fulmine a ciel sereno. Lo abbiamo già detto ad inizio d’anno e adesso abbiamo avuto la conferma di quanto sta accadendo. Una serie di problematiche hanno inciso sul costo dell’energia in modo enorme, rilevante. Un problema che già è scoppiato l’anno scorso. L’anno scorso già le tariffe elettriche sono aumentate del 137% quest’anno, che rischiamo ancora di raddoppiare.

Questo è dovuto a una serie di fattori naturalmente oggettivi, come l’aumento delle materie prime, la questione della guerra naturalmente dell’Ucraina. L’aumento del costo del gas sicuramente ha inciso, ha sfiorato anche i 300 euro, quindi siamo a circa otto volte in più dell’anno scorso. Però la questione è che sono mancati degli interventi specifici strutturali che dovevano essere programmati già da anni sia in Italia che nella carne che in Sicilia”. Lo ha detto Alfio La Rosa presidente regionale di Federconsumatori. intervistato a Talk Sicilia.

Effetto speculazione

Da anni chiedevamo di intervenire su alcune distorsioni di come è costruito il prezzo dell’energia in Italia. Naturalmente è il governo nazionale che lo stabilisce per tutta per tutto il Paese. Uno uno di questi è l’aggancio importante della produzione di energia elettrica al posto del gas al mercato sul mercato nella Borsa di Amsterdam, che chiaramente, essendo una borsa essendo soggetta a forme di speculazione, ha ottenuto un effetto di ingigantire l’aumento del prezzo del gas. E si tratta di un mercato, quindi non ci sono neanche i produttori che vendono, ma si tratta di persone che solo come finanziariamente comprano e vendono l’energia e questo per fare più soldi. Naturalmente la speculazione si compra a minor prezzo. Si si si fanno delle speculazione in modo da aumentare il prezzo. E questo e poi.

Certo. Ma è chiaro che questo dipende dal fatto di aver agganciato il prezzo dell’energia a questo mercato. Adesso l’autorità che regola l’energia, vuole cambiare indirizzo. Però questa è una delle distorsioni importanti che creano un meccanismo alto. Un altro meccanismo, che è ben evidente soprattutto in questo periodo, è che l’energia, il prezzo di riferimento dell’energia e il costo dell’energia da produzione di gas, mentre invece ci sono delle altre produzione, come quello dell’energia rinnovabile, che sono a costi quasi zero. E quindi non si fa una media né né per quanto riguarda il gas. Nel senso che il gas si può comprare naturalmente a diversi prezzi e le quotazioni sono naturalmente diverse sul mercato effettivo rispetto a quello del mercato di Amsterdam della Borsa di Amsterdam. Ma si crea un meccanismo che l’energia viene pagata in ogni caso al prezzo più alto. Tutto, anche quella prodotta a minor costi come quello da fonti.

L’aumento sconsiderato va a finire nel portafoglio delle famiglie, in particolare delle piccole e medie imprese e piccoli artigiani. Quello che è il nostro tessuto principale portante. Tenete presente che, per esempio, l’ultimo dato di Istat, che naturalmente va rivisto sulla povertà energetica diceva faceva riferimento all’anno scorso in cui 722.000 famiglie in Sicilia, sulle famiglie in Sicilia sono 2 milioni e non sono in grado di pagare le bollette energetiche o hanno difficoltà a pagare l’energia elettrica.

La rateizzazione non è una soluzione

La rateizzazione non è la soluzione. Non ferma le altre bollette che arrivano, soprattutto se le altre bollette sono uguali. Perché da ottobre, secondo la stessa sera, c’è il rischio di raddoppiare le tariffe. Probabilmente per tutto l’inverno corriamo il rischio di incappare in una in una grave situazione, in una drammatica situazione economica ma anche sociale, di persone che non sono in grado di pagare, di far fronte al costo della bolletta, di dover rinunciare alla propria attività. È chiaro che occorre una riforma complessiva. Dicevo anche una riforma complessiva che tenga conto di un prezzo medio dell’energia e non ci sia un riferimento all’energia più cara. Paghiamo anche l’Iva sugli oneri di sistema, cioè sulle tasse. Paghiamo anche l’Iva e quindi sicuramente va abbassata l’Iva sull’energia. Questo diciamo come riforma complessiva, ma qua occorrono degli interventi molto straordinari e quindi anche.

Piano energetico rimasto nel cassetto

rimpiango ancora oggi il fatto che con il governo lombardo si era preparato un piano energetico e un piano di azione concreto che per sviluppare le fonti di energia in Sicilia era fatta dai principali centri di ricerca della Regione Siciliana, con la partecipazione delle università delle principali università in Sicilia e prevedeva, per esempio, anche un fondo di rotazione per le famiglie attivabile dalle famiglie e dalle piccole imprese. Piccole e medie imprese in Sicilia per costruire impianti di energie rinnovabili o per fare interventi di risparmio energetico. Complessivamente questo avrebbe prodotto se questo fosse partito, perché addirittura è stata approvata la norma nel Parlamento siciliano. Ma non è mai stata attivata A quest’ora la situazione sarebbe stata diversa dalla Sicilia. Così a quest’ora la situazione sarebbe stata diversa. Ma così vale anche per in ambito nazionale, aver sempre più non del perché si fanno i piani energia. Una delle principali cose che si dice è la diversificazione energetica, ma noi abbiamo costruito una produzione di energia elettrica, non incentivando le energie rinnovabili da una parte, ma dall’altro, puntando soltanto sul gas, puntando soltanto sul gas, naturalmente sul gas.

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