Caro bollette, la Sicilia spegne le luci. Lo faranno simbolicamente i sindaco domani sera. Lo faranno materialmente gli imprenditori chiudendo le proprie aziende nei prossimi mesi se non cambierà qualcosa.
La protesta corre sui social
Dopo le dichiarazioni dei sindaci, rimbalzano anche sui social le adesioni alla protesta simbolica che giovedì 10 febbraio vedrà spente, per pochi minuti, piazze e luoghi simbolici dei Comuni italiani per protestare contro il caro bolletta. Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l’invito del presidente Decaro che ha parlato senza mezzi termini di rischio di “tagli ai servizi essenziali” qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati.
Rischiano di saltare i conti delle partecipate e delle controllate
Il presidente Leoluca Orlando, in una nota rilanciata sui social, sottolinea come il problema rischi di far saltare i conti delle società partecipate comunali. “I rilevanti rincari dei costi dell’energia elettrica e del gas stanno rappresentando una reale minaccia non solo per gli equilibri, già precari, degli enti locali ma anche per quelli delle società partecipate, con particolare riferimento a quelle che gestiscono il servizio idrico integrato. Queste ultime, infatti, ove volessero operare un ‘ribaltamento’ dei costi sugli utenti, non potrebbero procedere con immediatezza dovendo intervenire su una tariffa sottoposta all’approvazione dell’Arera”.
Servizi essenziali a rischio
“Gli eccessivi aumenti del costo dell’energia rischiano di mettere in ginocchio i comuni che, molto presto, non saranno più in grado di assicurare i servizi essenziali ai cittadini”. Ha aggiunto Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
La protesta simbolica giovedì sera alle 20
“La protesta simbolica di spegnere le luci in un palazzo rappresentativo per le nostre comunità, il 10 febbraio alle ore 20.00, servirà ad attirare l’attenzione di cittadini e istituzioni su un’ulteriore e grave tegola finanziaria che colpirà presto i nostri comuni”, dice il sindaco di Palermo.
“Pesante ricaduta sui servizi ai cittadini”
“Una situazione che sta avendo, inoltre, una pesante ricaduta anche sulla sostenibilità dei servizi offerti ai cittadini, in particolare sugli impianti sportivi, sia privati che pubblici, molti dei quali hanno bilanci già duramente colpiti dalle lunghe chiusure per il Covid19 e che, a causa degli aumenti dei costi di gestione, rischiano la chiusura definitiva”.
Serve tavolo di confronto Stato-Regione
“Per questi motivi – conclude il presidente dell’ANCI Sicilia – riteniamo importante avviare, prima possibile, un tavolo di confronto Stato- Regione- Enti Locali finalizzato a trovare soluzioni adeguate e condivise che garantiscano ai cittadini la continuità nei servizi essenziali”.
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