La politica europea per le isole non è sufficiente. Le regole sono troppo complesse e non tengono conto dello svantaggio insulare che rischia di frenare anche la transazione energetica verso realtà più green, per i trasporti sostenibili e anche verso la digitalizzazione che è un processo ormai irreversibile e dal quale passa qualsiasi speranza di convergenza.

Oltre l’insularità in Costituzione

Mentre in Italia si attende che passino i tre mesi fra la prima e la seconda lettura per inserire l’insularità nella Costituzione, percorso che ha già visto l’approvazione in prima lettura di camera e senato come vi ha raccontato nei giorni scorsi BlogSicilia anche con dirette video di Talk Sicilia, si porta anche in Europa il tema con tutte le sue sfaccettature

L’allarme lanciato a Bruxelles

L’allarme è stato lanciato a Bruxelles da Sicilia e sardegna. Le isole scontano la propria natura di isole, territori non collegati, per cui anche la transizione sostenibile e digitale diventano più complicate. Per questo “serve una politica europea per le isole, perché non si possono disciplinare in maniera omogenea territori dissimili”.

A farsi portavoce delle regioni insulari, italiane ed europee, il presidente della Regione Sardegna, Christina Solinas, e il vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao.

L’occasione per lanciare l’allarme è stato dato dall’incontro sul tema “Coesione il nostro valore fondamentale — un contributo delle isole europee alla Conferenza sul futuro dell’Europa”, organizzato proprio dal Comitato europeo delle regioni e dalla Commissione delle isole della Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa (CRPM), nel quadro del loro lavoro con l’Alleanza per la coesione.

I costi dell’energia nelle isola

“Portare l’energia sulle nostre isole ha un costo molto più alto, e lo stesso vale per i rifiuti”, per il loro trasporto e la loro gestione, sottolinea Armao (Fi/Ppe), anche presidente del gruppo interregionale del CdR sulle regioni insulari. Mentre Solinas pone l’accento sui trasporti, “fondamentali per la competitività e l’integrazione con il mercato unico”. Nei territori insulari, ricorda il presidente della Sardegna, “non abbiamo alcuna possibilità di colmare la discontinuità territoriale con interventi infrastrutturali”. Proprio per questo “servono interventi immateriali”, vale a dire “politiche che tengano conto della natura delle isole”

Aiuti di stato non in grado di sostenere le imprese insulari

Solinas cita anche il regime degli aiuti di Stato, considerato troppo stringente e quindi non in grado di sostenere le imprese, anche quelle innovative, sulle isole. “L’ insularità è una caratteristica permanente che influenza negativamente le economie delle regioni insulari”, e quindi servono “ dispositivi giuridici specifici”.

La richiesta di una normativa europea specifica

Da qui la richiesta della Commissione per le isole della Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa (CRPM) per “un quadro di riferimento in grado di orientare la futura politica a lungo termine in settori specifici”, come trasporti ed energia.

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