Il siciliano è una lingua non un dialetto. E noi siamo il regno di Federico II e pure la patria della “Rosa fresca aulentissima”, di Cielo D’Alcamo. Una lingua nazionale, insomma. Che merita anche un bel cartello, in stile padano.

Così avrà pensato l’autore della traduzione, esposta in bella vista in un ufficio pubblico, a Palermo. Una spiegazione con rimando dal siciliano all’italiano. Ma ce n’era bisogno? Se lo chiedi al tizio in questione, non ha dubbi. Spallucce e… “picchi chi è?”.

laco