La vicenda della piccola con una  grave mutilazione ad un piede  “rifiutata” dall’ospedale  “Di Cristina” finirà sulle scrivanie dei magistrati. Il M5S all’Ars ha infatti approntato un esposto alla Procura della Repubblica “perché si accertino le responsabilità dell’assessore Gucciardi e del ministro Lorenzin, rei dell’approvazione di una rete ospedaliera certamente inefficace e perché si ponga fine a quello che può essere solo l’inizio di una escalation senza fine di episodi di malasanità”.

“Questa spiacevole vicenda – afferma il deputato 5Stelle Francesco Cappello – conferma ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, l’inadeguatezza della nuova rete ospedaliera dell’emergenza-urgenza approvata dal governo regionale. Tutte le critiche mosse alla nuova rete da più parti, sul numero di hub, spoke, e unità di base, sulle specialità mantenute e su quelle ridotte, sul numero di strutture complesse, sugli ospedali promossi e su quelli bocciati, sul funzionamento del 118,  sull’adeguatezza e sul numero delle postazioni delle ambulanze, sui tempi di realizzazione ed attuazione degli interventi sulle strutture sanitarie, sulle carenze di personale medico e sanitario, e via discorrendo, appaiono assolutamente corrette. La rete dell’emergenza non funziona come dovrebbe, e pensare che l’episodio è accaduto nel capoluogo della regione e in una città metropolitana dove le strutture ospedaliere sono al top, figuriamoci se fosse accaduto in una qualsiasi altra città o comune dell’isola”.

“Questo grave episodio e tanti altri già accaduti – continua il deputato – dimostrano che mancano e mancheranno le risorse per l’adeguamento strutturale ed organizzativo delle strutture ospedaliere, persino per quelle individuate quali centri HUB DEA di II livello, ma ovviamente anche per quelle individuate quali spoke DEA di I livello”.

“Il paradosso – conclude il deputato – è che la riorganizzazione della rete ospedaliera dell’emergenza dovrebbe avere la funzione di ‘gettare’ le basi per una ottimizzazione anche territoriale nel successivo triennio (2018/2021) che reindirizzi la distribuzione delle strutture di I e II livello su base provinciale anche verso quelle province e aree geografiche attualmente poco coperte. E’ necessario partire da una reale, efficace ed efficiente centralizzazione delle alte specializzazioni nelle aree metropolitane, con pochi ma funzionali ed efficienti centri hub DEA di II livello coordinati ed integrati con i centri spoke DEA di I livello che ne hanno le caratteristiche e che possono svolgere tutte le attività che la normativa gli assegna, ed avere più ospedali di base. Tutto, ovviamente. nel rispetto delle previsioni del DM 70/2015”