Non c’è solo un caso giudiziario. la vicenda dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto il Presidente dell’Ars Gaetano Galvano e l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata ha evidenti ricadute di natura politica che diventano importanti temi pratici ancor prima che etici.
Il caso sbarca sui tavoli romani del partito
Così il caso sbarca sui tavoli romani del partito come BlogSicilia aveva preannunciato parlando dell’irritazione della Meloni per questa vicenda. Una irritazione che sembra essere doppia: da una parte per una fuga di notizie sull’inchiesta ancora in corso che sembra essere mirata più a creare confusione che ad altro. Notizie che emergono in ordine sparso e probabilmente spesso parzialmente decontestualizzate che disegnano un quadro che non sempre mostra reati ma crea indignazione.
Dall’altro lato una irritazione nei confronti degli esponenti di partito che, pur sapendo da mesi di essere indagati per aver ricevuto gli avvisi di proroga delle indagini, non sembra abbiano avvertito i vertici del partito.
Sbardella ammette lo “sbarco” a Roma
“A livello nazionale stiamo studiando il caso che coinvolge Gaetano Galvagno ed Elvira Amata” ammette il Commissario regionale di Fratelli d’Italia in Sicilia Luca Sbardella.
Ma la prima parola riguarda proprio l’irritazione per la fuga disordinata di notizie: “Girano carte in maniera non regolare: questo genera tristezza. Stiamo cercando di capire i fatti, non vogliamo sostituirci ai giudici che cercano i reati, noi valutiamo i comportamenti anche se non si configurano reati. Siamo rigorosi e non facciamo sconti” continua Sbardella consegnando all’Ansa le sue riflessioni.
Il rischio paralisi del Parlamento
“E’ fuori di dubbio che le indagini della Procura di Palermo non possono paralizzare il Parlamento siciliano, a prescindere dalle evoluzioni per i singoli indagati – sottolinea Sbardella che resta prudente sul da farsi – questo ovviamente non vuol dire andare avanti come se nulla fosse”.
“Leggo sulla stampa delle cose che non ritrovo nelle carte che informalmente ho ricevuto, non so se siano ricostruzioni giornalistiche o fatti avvalorati da indagini – aggiunge – Credo che nemmeno gli indagati abbiano documenti a disposizione. Se avessimo un quadro certo come partito potremmo prendere decisioni anche prima delle scelte della Procura”.
“Ricordo che FdI è un partito rigoroso” si limita a dire quando si parla dell’eventualità di dimissioni in caso di rinvio a giudizio. Ma la verità è che il duplice fronte va affrontato adesso . occorre prendere scelte nette in un senso o nell’altro altrimenti il rischio di paralisi diventerà reale.
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