La terza sezione del tribunale di Palermo presieduta da Fabrizio La Cascia ha assolto l’ex amministratore giudiziario Walter Virga, coinvolto nel processo sul sistema Saguto e già scagionato in ottobre da ogni contestazione, anche in quella sede, dalle accuse riguardanti presunte irregolarità nell’assegnazione e nella gestione di una consulenza, a un docente universitario di diritto privato, Luca Nivarra.

Il processo contro quest’ultimo riguardava anche un’ipotesi di appropriazione indebita, su cui il professore ha ottenuto l’applicazione della prescrizione, assieme all’avvocato Fabrizio Morabito. I giudici hanno accolto le tesi degli avvocati Enrico Sorgi, legale di Virga, Lillo Fiorello, che assisteva Nivarra, e Giovanni Di Benedetto, difensore di Morabito. Nel dibattimento erano parte civile gli imprenditori Rappa, assistiti dall’avvocato Raffaele Bonsignore, e gli eredi di Bartolomeo Sapuppo, rappresentati dall’avvocato Andrea Dell’Aira.

Pur applicando la formula un tempo dubitativa, oggi abolita, nei confronti di Virga e Nivarra i giudici hanno utilizzato la formula perché il fatto non sussiste. I pm Claudia Ferrari e Francesca Dessì si sono riservate la possibilità di ricorrere in appello.

La vicenda era una parte dell’inchiesta sull’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, radiata dalla magistratura e che dal 19 ottobre scorso sta scontando la pena inflittale a Caltanissetta: in quella stessa data, nei confronti di Virga, la Cassazione aveva annullato senza rinvio le residue condanne, mandandolo assolto da tutto.

In precedenza analoga decisione aveva riguardato il padre dell’avvocato, il giudice Tommaso Virga, pure lui imputato nell’ambito della questione Saguto e ritenuto estraneo a ogni tipo di responsabilità penale. Il processo concluso oggi era partito dalla gestione del patrimonio di Bartolomeo Sapuppo, un ricco possidente: il suo testamento era stato impugnato da alcuni eredi e annullato dal tribunale civile, che aveva nominato, nel 2006, Nivarra amministratore; incarico passato, nel 2014, a Morabito. Secondo la Procura di Palermo i due legali si sarebbero appropriati di oltre 87 mila euro di affitti pagati in contanti dagli inquilini e mai versati sul conto corrente. L’incrocio con la vicenda Saguto è dovuto al fatto che Virga, nominato dalla Saguto amministratore giudiziario del patrimonio Rappa, aveva affidato a Nivarra consulenze ritenute fasulle. Per questa ragione tutto il giudizio era finito a Caltanissetta, per poi tornare a Palermo, dopo che i magistrati nisseni avevano escluso il coinvolgimento di magistrati del capoluogo siciliano. Per quel che riguarda la questione dell’eredità, nel corso delle indagini Morabito aveva prima restituito 67 mila euro e poi quasi 99 mila euro, versati sul conto corrente della procedura. Sulla vicenda Rappa invece le consulenze ordinate dall’amministratore, pagate 15 mila euro a Nivarra, non sono state ritenute fittizie. Da qui il non luogo a procedere e l’assoluzione.