“Nessuno è contento di dover ricorrere all’anticipazione di cassa, con i costi che questo comporta, ma l’Amministrazione comunale ha la responsabilità di evitare che comportamenti irresponsabili di altri Enti si ripercuotano sulla vita di migliaia di persone e sui servizi alla città. Proprio perché i conti del Comune sono in ordine, possiamo permetterci oggi di fare ricorso all’anticipazione, per sopperire alle carenze e ai ritardi di Stato e Regione”.

Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, risponde ai candidati a sindaco Fabrizio Ferrandelli e Ismaele La Vardera che, parallelamente, hanno accusato l’amministrazione di avere lasciato “le casse del Comune in rosso”.

Le polemiche sono seguite alla delibera di giunta che ha autorizzato il ricorso all’anticipazione di cassa da parte del tesoriere comunale.

“E visto che di conti stiamo parlando, a tutti coloro che in queste ore danno i numeri, cito soltanto due dati: nel 2017, il Comune non ha ancora incassato un solo euro dalla Regione e, nonostante questo, per esempio, sta anticipando le spese relative alle Comunità per minori e alle Comunità per il disagio psichico. Forse dovremmo interrompere questi servizi per non ricorrere all’anticipazione di cassa? E per quanto riguarda lo Stato, nel 2017 non sono stati versati ancora i fondi relativi al Coime e il Comune ha quindi già anticipato oltre 13 milioni di euro. Forse dovremmo interrompere i servizi del Coime, non pagare gli stipendi dei lavoratori Coime e fermare le manutenzioni per non ricorrere all’anticipazione di cassa?”.