Non avrebbero pagato i tributi al Comune, e per questo incompatibili con la carica di consiglieri comunali. I finanzieri del comando provinciale di Trapani hanno notificato l’avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura di Marsala nei confronti di 4 consiglieri comunali, indagati per un presunto falso ideologico in atto pubblico.

Dichiarazioni non veritiere per insediarsi

Le indagini condotte dalle fiamme gialle di Castelvetrano hanno consentito di fare delle accurate verifiche sui quattro consiglieri comunali. Per essere proclamati consiglieri eletti al termine delle elezioni del 2019, avrebbero attestato falsamente di non trovarsi in condizioni di incompatibilità e ineleggibilità alla carica. Avrebbero infatti dichiarato, contrariamente a quanto emerso nel corso delle indagini preliminari, di non avere debiti pendenti nei confronti del Comune di Castelvetrano.

Nel 2019 il dissesto per i mancati incassi

Gli accertamenti investigativi hanno permesso di accertare che i candidati, contrariamente a quanto dichiarato al momento dell’insediamento, avevano debiti certi, liquidi ed esigibili. Ed erano stati notificati nel tempo per mancati pagamenti di tributi locali. Le diffuse irregolarità riguardanti la mancata riscossione delle entrate tributarie nell’anno 2019 sono state dichiarate quale causa principale del dissesto finanziario del Comune di Castelvetrano.

I numeri del dissesto

Il dissesto arrivò al Comune di Castelvetrano quasi due anni dopo lo scioglimento per mafia. L’allora commissione straordinaria che lo guidava deliberò il crack dell’ente locale per via di un disavanzo che ammontava a oltre 27 milioni di euro. Già l’anno prima, vale a dire nel 2018, era stato accertato che i debiti fuori bilancio ammontavano a 7,5 milioni di euro. Inoltre, per il 2019 e gli anni successivi è stato calcolato che lo squilibrio strutturale era pari a 3,5 milioni di euro. Il buco di bilancio era stato preannunciato qualche mese prima quando il presidente dell’allora Commissione straordinaria, Salvatore Caccamo, accertò un debito di 42 milioni riferito ai tributi comunali non pagati e mai riscossi tra il 2012 e il 2017.

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