L’operato dei dirigenti del Comune di Palermo arriva a stento a superare la sufficienza. Su 70 posizioni esaminate, solamente dieci ottengono un giudizio superiore a 90, e nessuno arriva al massimo punteggio, ovvero 100.

E’ il risultato emerso dalle analisi condotte dal nucleo di valutazione presieduto da Carmelo Pecoraro, ex vice segretario plenipotenziario di Leoluca Orlando nella precedente esperienza alla guida del Comune. I diretti interessati contestano i risultati con una valanga di ricorsi.

Perché proprio dalla loro performance dipendono la retribuzione di risultato e il premio di produttività.
Non si tratta quindi solo di una valutazione che i burocrati ritengono ingiusta, ma anche di una questione economica.

La valutazione risale al 2013. I risultati sono stati resi noti soltanto adesso, perché è assai complesso il sistema che si basa su due indicatori generali: performance organizzativa e performance individuale.

Come riporta il Giornale di Sicilia, quanto al primo aspetto il punteggio medio è piuttosto alto: 93,52/100 di cui 16 con livello di giudizio massimo, mentre il voto più basso è stato di 55,30. Due dirigenti hanno subìto una riduzione del punteggio per via dei procedimenti disciplinari. Riguardo al secondo parametro (performance individuale) il punteggio medio è di 74,38 di cui nessuno con attribuzione del livello massimo, solo due con giudizio insufficiente quindi inferiore a 50. Per cui ecco come si capisce che la media complessiva non raggiunge le vette delle precedenti valutazioni.

Il nucleo di valutazione è costituito da tre componenti, ai quali adesso si chiede di rivedere, utilizzando criteri meno stringenti, le ‘pagelle’.

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