Si trovava sul tetto per eseguire dei lavori. D’un tratto la copertura di eternit e vecchie assi in legno si è sbriciolata e l’imprenditore è finito di sotto. A rimanere ferito Antonio Di Liberto, cinquantenne titolare di un’ impresa edile di San Giuseppe Jato, impegnata nei lavori di realizzazione di un prospetto.
L’ uomo ieri mattina stava lavorando al ponteggio di un’ abitazione privata che sorge in via Randazzo quando si è avventurato sul tetto di una casa limitrofa che si affaccia su via Nuccio.
La copertura, realizzata con vecchie lastre di eternit e travi in legno, non ha però retto il peso del muratore che è caduto da un’ altezza di circa 3 metri e mezzo. La voragine, grande circa un metro, ha fatto piombare l’ uomo su dei gradini di una scala in cemento che si trova nel sottotetto dell’ abitazione confinante. I proprietari, che vivono al piano di sotto, hanno sentito prima il tonfo e poi le urla di dolore.
Lanciato l’ allarme, sul posto sono giunti i paramedici del 118, ma con qualche difficoltà: via Nuccio è infatti una stradina stretta e in salita nel quartiere Calvario, a ridosso di Monte Jato. La gravità dell’ incidente ha spinto inoltre i soccorritori a chiedere l’ intervento dell’ elisoccorso che è atterrato pochi minuti dopo nell’area parcheggio di un centro commerciale a valle del paese. Di Liberto in pochi minuti è stato soccorso e trasferito con codice rosso al pronto soccorso dell’ ospedale Civico di Palermo.
La dinamica dell’ incidente nei primi momenti aveva fatto ipotizzare il peggio, mail muratore ha riportato soltanto alcune fratture e non è in pericolo di vita. Sul luogo dell’ incidente sono giunti anche i carabinieri della stazione cittadina che hanno avviato le indagini per ricostruirne la dinamica. Il cantiere risulta regolarmente autorizzato dal Comune ed era stato avviato da poco. L’ impresa era in fatti impegnata nei lavori di installazione del ponteggio necessario per realizzare il prospetto di un edificio di via Randazzo.
Antonio Di Liberto stava lavorando sulla parte di tetto confinante con un’ altra abitazione, quando accidentalmente col proprio peso ha provocato il cedimento di una vecchia «ondulina» in amianto e cemento. L’ uomo avrebbe involontariamente «caricato» il proprio peso su un punto nevralgico della copertura, nello spazio che si trova fra le travi di sostegno. E non è ancora chiaro se, al momento del crollo, indossasse le protezioni necessarie che erano comunque presenti nell’ area del cantiere.
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