L’intervista al presidente dell’Ars

“La cena con Renzi? Passerà presto nel centrodestra”, Miccichè e il patto per le Comunali

Una cena che non è un matrimonio, ma un gemellaggio politico. Il patto “Forza Italia Viva” si fa sempre più concreto. La cena a Firenze tra Gianfranco Miccichè e Matteo Renzi svelata ieri dal quotidiano La Sicilia rompe gli schemi e apre a nuovi scenari politici in vista delle Comunali di Palermo, in programma a maggio 2022.

Il vicerè berlusconiano Miccichè è volato in Toscana per una cena a quattrocchi con Mr. “Se perdo al referendum non mi vedrete più”. Era il 2016 e aggiungeva “Se io perdo, con che faccia rimango? Ma non è che vado a casa, smetto proprio di fare politica” – 8 maggio 2016. Renzi invece è ancora in sella e dopo aver fatto cadere il Governo Conte bis, con un partito del 2%, pensa di passare col centrodestra per conquistare Palermo. Evidentemente non gli è bastato l’accordo bluff con Crocetta che fece perdere alla Sicilia qualcosa come 3 miliardi per i contenziosi con lo Stato.

I retroscena del patto

A svelare i retroscena di questo patto tra gli azzurri e i renziani è lo stesso Miccichè, che oggi dalle colonne di Repubblica racconta come si è arrivata a questa intesa. «Forza Italia sposa Italia Viva? Macché. L’ho detto a Renzi che i matrimoni si celebrano a Roma. Non un matrimonio, ma ottimi rapporti. In ogni caso credo che il destino di Renzi sia nel centrodestra. Secondo me alle comunali di Palermo e Genova, Renzi ufficializzerà la sua adesione al centrodestra».

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Gli equilibri all’Ars

«Sicilia Futura – prosegue Miccichè – ha deciso già da tempo di aderire a Forza Italia e Renzi mi ha chiesto la possibilità di mantenere il gruppo di Italia Viva all’Ars almeno fino alle comunali di Palermo: se uscissero Tamajo e D’Agostino resterebbe solo Laccoto. Io ho detto di sì, intanto perché mi conviene avere un capogruppo in più e poi perché i buoni rapporti sono la vera cosa che conta in politica».

L’elogio di Tamajo e Lagalla, bocciato Scoma

«Sto pensando a rafforzare Forza Italia – prosegue l’intervista a Miccichè – Tamajo e D’Agostino sono due politici bravissimi che hanno tantissimi voti, che stanno per strada e conoscono la gente. Cominceremo a lavorare alle liste per le comunali». E sulla candidatura di Lagalla in quota Udc dice: “È una bellissima opzione. Si vuole candidare anche l’avv. Francesco Greco. Ma noi in casa abbiamo la disponibilità di Francesco Cascio che sarebbe un ottimo candidato. Solo un nome per me è fuori dai giochi: Scoma. Lasci Forza Italia e poi mi chiedi di sostenerti? Mai», conclude Miccichè.

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Intanto il leader di Sicilia Futura Edy Tamajo parla già «dell’Isola come laboratorio politico» e domani dovrebbe ufficializzare l’accordo “Forza Italia Viva”.

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